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RIFLETTICI - Istituto Cintamani

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tempo e dei cicli. Sarà semplificato quando sarà possibile disporre di elementi astrologici<br />

esatti, quando l’uomo conoscerà l’ora del proprio trapasso e la tecnica di “ritiro”, per liberarsi<br />

coscientemente dalla prigione del corpo. Ma molte indagini preliminari sono necessarie. (17-<br />

278/9)<br />

130<br />

DOLORE<br />

(1) Il dolore è la lotta per salire attraverso la materia, che porta l’uomo ai piedi del Logos; il<br />

dolore è il seguire la via di maggior resistenza per giungere sulla vetta della montagna; il<br />

dolore è il frantumare la forma e giungere al fuoco interiore; il dolore è il gelo dell’isolamento<br />

che conduce al calore del Sole centrale; il dolore è l’ardere nella fornace per conoscere infine<br />

il refrigerio dell’acqua di vita; il dolore è il peregrinare in lontane contrade, che sfocia<br />

nell’essere benvenuti alla Casa del Padre. Il dolore è l’illusione del ripudio da parte del Padre,<br />

che guida il figliol prodigo direttamente al cuore del Padre; il dolore è la croce della perdita<br />

totale, che restituisce le ricchezze della dovizia eterna; il dolore è la sferza che sprona il<br />

costruttore a lottare per portare a perfezione assoluta la struttura del Tempio.<br />

L’utilità del dolore è molteplice; esso conduce l’anima umana dalle tenebre alla luce, dalla<br />

schiavitù alla liberazione, dall’angoscia alla pace. Quella pace, quella luce e quella<br />

liberazione, unite all’armonia ordinata del cosmo, sono retaggio di tutti i figli degli uomini.<br />

(4-533), (5-677)<br />

(2) A tale coscienza inerente alla consapevolezza delle coppie di opposti, è connesso l’intero<br />

problema del dolore e della sofferenza, quale oggi è inteso. L’animale soffre, ma in modo<br />

totalmente fisico e senziente. L’uomo soffre nel fisico, nella sensibilità e anche nella mente, e<br />

la sofferenza mentale è dovuta al fatto che in lui si sviluppano certi aspetti della mente<br />

inferiore (anticipazione, memoria, immaginazione, facoltà di visualizzazione, rimorso e<br />

l’innato impulso a raggiungere la divinità), ciò che comporta un senso di perdita e di<br />

fallimento. Le sofferenze di Dio stesso (cui le Sacre Scritture spesso accennano<br />

misteriosamente) sono indipendenti dalla sensibilità, e sono mentali e intuitive. (14-250)<br />

(3) Sul Sentiero dell’Iniziazione la sofferenza è ridotta a poca cosa, non perché l’iniziato<br />

cerchi di evitarla, ma perché la forma non è più reattiva a certi contatti dolorosi, e pertanto<br />

non li percepisce. Il dolore, in effetti, è il custode della forma e ne protegge la sostanza;<br />

avverte del pericolo; segna certe fasi del processo evolutivo; dipende dal fatto che l’anima è<br />

identificata con la sostanza. Ma quando non è più così, dolore, malattia e morte allentano la<br />

presa sul discepolo; l’anima non è più loro sottoposta e l’uomo è libero, perché malattia e<br />

morte sono qualità inerenti alla forma e soggetti alle vicende della vita nella forma. (17-502)<br />

(4) Il dolore è sempre stato l’agente purificatore, usato dai Signori del Destino per portare<br />

liberazione. (13-116) Vedi anche: (6-650)<br />

205

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