RIFLETTICI - Istituto Cintamani
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GUERRA<br />
(1) Prima di tutto bisogna riconoscere che la causa di tutto il turbamento mondiale, delle<br />
guerre che hanno devastato l’umanità e della miseria cosi diffusa si può attribuire in gran<br />
parte a un gruppo di uomini egoisti che per secoli hanno sfruttato le masse e utilizzato il<br />
lavoro umano ai loro fini materialistici… Questo gruppo si è impadronito delle risorse e dei<br />
generi di consumo necessari alla vita civile; lo ha potuto fare in quanto possedeva e<br />
controllava le ricchezze, che teneva saldamente nelle mani. Ha dato vita alle enormi<br />
sperequazioni fra ricchi e poveri, ama il denaro e il suo potere, ha sostenuto governi e uomini<br />
politici, si è imposto all’elettorato, ha reso possibili le meschine politiche nazionalistiche, ha<br />
finanziato imprese mondiali e controllato il petrolio, il carbone, l’energia elettrica, i trasporti;<br />
dirige, palesemente o in segreto, le attività bancarie.<br />
La responsabilità della miseria, diffusa oggi ovunque, grava su certi grandi gruppi di affaristi,<br />
banchieri, monopolisti, amministratori d’immense società, che operano in rapporto fra loro e<br />
solo per guadagni personali o delle loro società. (7-70/1)<br />
(2) S’inizia la guerra fra gli interessi egoistici monetari e le moltitudini umane che chiedono<br />
giustizia e perequazione delle ricchezze del mondo. (7-72)<br />
(3) La guerra può essere, ed è, un assassinio di massa quando il movente è sbagliato. Può<br />
essere il sacrificio e l’azione giusta, quando il movente è giusto. Uccidere un uomo che sta<br />
ammazzando un inerme non è considerato assassinio. Il principio rimane il medesimo, sia che<br />
si tratti di ammazzare un uomo che sta commettendo un assassinio, o di una nazione in guerra<br />
contro gli indifesi. (13-180)<br />
(4) La morte, nel processo distruttivo della guerra, è governata dalla volontà, direttiva e<br />
ciclica, del Logos planetario, elaborata nel Concilio di Shamballa. Gli Esseri che colà reggono<br />
le sorti del mondo sanno quando il rapporto fra il male planetario e le Forze della Luce o del<br />
Bene hanno raggiunto una fase di “antagonismo esplosivo”, ed allora occorre dargli libero<br />
sfogo, se si vuole che il proposito divino si attui senza arresti. L’esplosione è dunque<br />
permessa, ma sempre controllata, anche se l’uomo non se ne accorge. Quegli Esseri (Che<br />
attuano la volontà divina) non sono per nulla identificati con la forma, e quindi possono<br />
valutare con giustezza l’importanza relativa di vivere in una forma, la cui distruzione non è,<br />
per Essi, la morte quale intesa dall’uomo, ma un puro e semplice processo di liberazione. La<br />
paura della morte è sempre alimentata dalla ristrettezza di vedute di chi s’identifica con la<br />
forma…<br />
La causa di qualsiasi guerra si annida sempre nel senso di separazione. È un individualismo<br />
radicale, un isolazionismo deliberato e compiaciuto che scatena le cause secondarie della<br />
guerra: avidità, che sconvolge l’assetto economico; odio, che genera attrito fra i popoli e nel<br />
loro interno; crudeltà, che causa sofferenza e distruzione. (17-431/2)<br />
(5) La guerra (1914-1945) fu esempio calzante dello strano modo di operare di questa Legge<br />
(strano per le limitate visioni dell’uomo). Gli uomini perirono a milioni. A milioni ebbero a<br />
soffrire crudelmente nel fisico, e più numerosi ancora patirono (e patiscono) agonia mentale<br />
per l’incertezza e la miseria. Ciononostante, per la Legge di Perfezione, si ebbero due grandi<br />
risultati di natura spirituale:<br />
1. Molte anime si affrancarono da una civiltà arretrata e decadente — tale è giudicata dalla<br />
Gerarchia — e faranno ritorno, con corpi migliori, in epoca di civiltà e cultura più conformi<br />
alle esigenze dell’uomo spirituale. La ragione prima per tale immensa distruzione di forme<br />
vecchie (fisiche, emotive e mentali) è appunto questa: esse imprigionavano totalmente<br />
l’anima e impedivano ogni vero progresso a intere moltitudini umane.<br />
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