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RIFLETTICI - Istituto Cintamani

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(2) Chi si prepara all’iniziazione deve dissiparle coscientemente; deve attenersi in modo<br />

pratico alla verità presentata, trascurando ogni pena, sofferenza o dubbio mentale generati<br />

dalla ribellione e dai limiti della personalità; deve coltivare quella “divina indifferenza” alle<br />

considerazioni personali, che è contrassegno preminente dell’iniziato. (5 – 27).<br />

(3) Dovessi specificare il difetto preminente attuale della maggioranza dei gruppi, direi che è<br />

un’indifferenza scorretta, che li porta a dare esclusiva, inamovibile preminenza alle loro idee e<br />

imprese personali. (5 – 82).<br />

(4) Non bisogna sbarazzarsi delle difficoltà, ma essere indifferenti ad esse, che ci siano o no.<br />

(5 – 659).<br />

(5) Impara che la divina indifferenza che ti occorre — è per te, per le cose personali, per le<br />

simpatie e antipatie; per le preoccupazioni, ansietà e successi. (5 – 661). Vedere anche:<br />

“Distacco” e “Impersonalità”.<br />

87<br />

INIZIAZIONE<br />

(1) Un Uomo che ha compiuto il primo passo sul sentiero della santità; che, letteralmente, ha<br />

conseguito la prima iniziazione è un uomo il quale, trasceso il regno puramente umano, ha<br />

fatto il primo passo in quello sovrumano o spirituale… ora egli è penetrato nella vita dello<br />

spirito e quindi, per la prima volta, ha diritto di essere chiamato “uomo spirituale” secondo il<br />

significato tecnico del termine. È entrato nel quinto ed ultimo stadio della nostra quintuplice<br />

evoluzione. (1 – 10).<br />

(2) Ogni iniziazione segna il passaggio dell’allievo ad uno stadio superiore dell’Aula della<br />

Saggezza; un più fulgido lampeggiare del suo fuoco interiore e il trasferimento da una<br />

polarizzazione ad un’altra; implica la coscienza di una crescente unione con tutto ciò che vive<br />

e dell’essenziale unità del sé con tutti i sé. Ne risulta il continuo estendersi dell’orizzonte, fino<br />

ad includere tutta la sfera della creazione; è la crescente capacità di vedere e udire su tutti i<br />

piani; è una più vasta consapevolezza dei piani divini per il mondo ed una maggiore capacità<br />

di inserirvisi e di promuoverli. È lo sforzo che si compie nella mente astratta per superare un<br />

esame; è la classe d’onore nella scuola del Maestro, accessibile alle anime il cui karma lo<br />

consente che compiono lo sforzo sufficiente a conseguire lo scopo.<br />

L’iniziazione conduce al monte dal quale è possibile la visione; una visione dell’Eterno<br />

Presente, nel quale, passato, presente e futuro sono una cosa sola. (1 – 13).<br />

(3) L’iniziazione conduce alla corrente che sospinge ai piedi del Signore del Mondo, ai piedi<br />

del Padre celeste e del triplice Logos.<br />

L’iniziazione conduce alla caverna entro le cui mura si conoscono gli opposti e si svela il<br />

segreto del bene e del male. Conduce alla Croce e a quel totale sacrificio che deve essere<br />

attuato prima di conseguire la perfetta liberazione, affinché nulla nei tre mondi possa<br />

trattenere l’iniziato, ora libero da tutti i legami della terra. Conduce attraverso l’Aula della<br />

Saggezza e per gradi successivi pone nella mano dell’uomo la chiave d’ogni conoscenza<br />

sistemica e cosmica; conduce da uno stato di coscienza ad un altro. In ognuno di essi<br />

l’orizzonte si allarga, la visione si estende e la comprensione si approfondisce fino a che il sé<br />

abbraccia tutti i sé, includendovi tutto ciò “che è mobile ed immobile”, secondo un’antica<br />

Scrittura. (1 – 14).<br />

(4) La cerimonia dell’iniziazione indica un conseguimento, ma non lo conferisce, com’è stato<br />

spesso erroneamente ritenuto. Essa semplicemente indica che gli Istruttori che vigilano<br />

sull’umanità hanno riconosciuto un certo livello d’evoluzione raggiunto dal discepolo, e<br />

produce due eventi:<br />

136

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