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uno sguardo d'insieme - CSV Marche

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Centro di Servizio per il Volontariato – Associazione Volontariato <strong>Marche</strong><br />

alle diverse manifestazioni che scandiscono il calendario di una data comunità locale. E, anche per<br />

questo, l’adesione ad una associazione può essere vissuta come un modo di mettere in pratica il<br />

desiderio di essere utili per la propria città, per la propria gente. Il riferimento localistico emerge in<br />

più di un racconto.<br />

Prima di affrontare nello specifico le relazioni tra il volontariato e la dimensione locale vorremmo<br />

però effettuare una breve digressione sugli “incentivi alla partecipazione” che ci danno <strong>uno</strong> strumento<br />

in più per leggere le differenze tra le varie testimonianze che ci accingiamo a presentare; inoltre,<br />

questa tipologia degli incentivi ci permette di scoprire una importante particolarità dei volontari<br />

“nuovi”.<br />

Gli “incentivi alla partecipazione”<br />

Dai brani di intervista che abbiamo raccolto, è possibile vedere come ogni persona tenda ad<br />

apprezzare l’associazione e a motivare il proprio impegno sottolineando alcuni, specifici, “vantaggi”<br />

che discendono dal proprio coinvolgimento.<br />

C’è, per esempio, chi tende ad apprezzare soprattutto quelli che nella letteratura sociologica e<br />

politologica si indicano come incentivi di solidarietà (o di identità), ovvero i benefici<br />

dell’appartenenza ad un gruppo che consistono proprio nel senso di vicinanza, nella possibilità di<br />

stringere amicizie, nella solidarietà e nella condivisione che si possono formare quando un gruppo<br />

persegue obiettivi comuni. E, in un paese piccolo, l’organizzazione di volontariato può diventare<br />

facilmente anche un luogo di aggregazione e di socializzazione aggiuntivo rispetto a quelli<br />

tradizionali: in diverse interviste si sente descrivere l’OdV proprio come un’alternativa alla chiesa o<br />

al bar.<br />

Altre volte si accentuano di più gli incentivi orientati al fine, ovvero si tende a ricondurre le ragioni<br />

della propria mobilitazione agli obiettivi che il gruppo si pone, e quindi si tende a sottolineare<br />

l’efficacia dell’azione, la sua utilità, la “domanda” di tali attività che rimarrebbe altrimenti<br />

insoddisfatta 4 .<br />

Ma un altro aspetto, per esempio, è quello (del resto già incontrato) della crescita, dell’arricchimento<br />

personale in termini di conoscenze, e quindi la possibilità di conoscere meglio il territorio in cui si<br />

vive.<br />

Naturalmente non si tratta di opzioni mutualmente esclusive; si può essere sensibili a diversi di questi<br />

(ed altri) “benefici” e, semplicemente, accentuarne alcuni piuttosto che altri; oppure, si può essere più<br />

sensibili ad un tipo o all’altro di “incentivi” in momenti diversi del proprio percorso di volontari.<br />

Ritorniamo ora ai racconti che abbiamo potuto raccogliere, prestando attenzione agli incentivi,<br />

diversi, che vengono sottolineati dalle interviste che seguono, e al modo in cui questi diversi<br />

“benefici” trovano un denominatore comune nel riferimento alla dimensione locale.<br />

Alcune testimonianze di avvicinamento al volontariato nei piccoli comuni<br />

Si vorrebbe, infatti, radunare in questo paragrafo alcune testimonianze, accomunate dal fatto che chi<br />

ce le ha raccontate vive e fa volontariato in realtà dell’entroterra marchigiano, e dal fatto che tra le<br />

motivazioni con cui ha deciso di intraprendere questo impegno ci sia proprio il desiderio di rendersi<br />

utile per la propria comunità locale.<br />

4 Nelle scienze sociali il termine “incentivi” (alla partecipazione) va inteso in senso generale piuttosto che<br />

prettamente economico. All’interno di questa nota tipologia, elaborata da Clark e Wilson [1961] e Olson [1963],<br />

è incluso un terzo tipo di incentivi, definiti come “individuali” (o selettivi): questi consisterebbero in vantaggi di<br />

cui l’individuo può fruire individualmente, in virtù della propria adesione al gruppo; si tratta, quindi, di benefici<br />

diversi e distinti dagli obiettivi comuni che il gruppo “ufficialmente” si propone. Più avanti nella discussione,<br />

avremo modo di incontrare anche questo aspetto.<br />

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