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uno sguardo d'insieme - CSV Marche

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Centro di Servizio per il Volontariato – Associazione Volontariato <strong>Marche</strong><br />

lavorato per più di 10 mesi in una casa di riposo, (…) è stata un’esperienza meravigliosa, anche<br />

lì ho visto andarsene, sfiorire delle persone che avevano una storia e tutto questo ha rimesso in<br />

gioco il mio voler bene alle persone in tutti i sensi dalla loro bellezza esplicita di quando si è<br />

giovani, ecc. alla miseria di certe patologie che dissacrano la persona e quindi con molta umiltà<br />

ho accudito gli anziani…” (intervista 5, Amelia, 33 anni)<br />

Anche nei due casi seguenti si può vedere, oltre alla volontà di proseguire il proprio impegno, un<br />

forte attaccamento all’associazione.<br />

Le due intervistate riconoscono che potrebbero smettere per motivi familiari o di salute davvero seri.<br />

Ma non per fattori legati all’associazione: un’intervistata esclude questa possibilità, mentre la<br />

seconda afferma che anche qualora si dovessero creare situazioni difficili all’interno dell’OdV<br />

combatterebbe molto per rimanere, come, del resto, crede che farebbero gli altri soci per persuaderla<br />

a non andarsene. La domanda che suscita le risposte che seguono è sempre la stessa: “Da quali fattori<br />

pensa che possano dipendere le sue decisioni di rimanere o di abbandonare?”<br />

“Dal punto di vista dei fattori collegati all’associazione, no. Magari fattori personali quello sì,<br />

può succedere di dovere dedicare più tempo ad altre cose, però mi costerebbe un enorme<br />

sacrificio.” (intervista 6, Caterina, 57 anni)<br />

“Mah, tante volte me lo domando… certo, abbandonare se hai dei problemi familiari, se non<br />

riesci più a dedicare tempo, perché tempo te ne chiede tanto, e di energie, quindi se stai male o<br />

se hai dei problemi in famiglia devi cedere il passo a chi ha più tempo di te, perché il bene<br />

dell’associazione viene sopra tutto, questo è ovvio. All’inizio, quando avevo iniziato questa<br />

attività temevo che prima o poi saremmo arrivati ad una litigata furiosa e conoscendo il mio<br />

carattere permaloso… “basta, sbatto la porta e me ne vado, e arrivederci”, e invece proprio per<br />

quel discorso di crescere, ho imparato che anche nelle furie più forti c’è sempre il momento in<br />

cui si parla, si comincia a ragionare, perché salvaguardare il rapporto, salvare l’amicizia è<br />

sempre la scelta migliore, e quindi il concetto di dire “sbatto la porta e me ne vado” non mi<br />

sfiora più, combatterei molto per rimanere, ecco, come gli altri combatterebbero per farmi<br />

rimanere, c’è questo rapporto, questo feeling tra noi.” (intervista 16, Virginia, 43 anni)<br />

Ancora una risposta, quella che segue, sicura ed affermativa: qui la continuità dell’impegno è messa<br />

in relazione alla necessità, perché se lei smettesse ness<strong>uno</strong> si sobbarcherebbe l’impegno gravoso di<br />

guidare l’associazione.<br />

“Io? E come posso togliermi? Ogni tanto vorrei, ogni tanto penso “adesso li avveleno tutti”<br />

(ride… sta parlando di gatti, ndr), e come si fa? Quando <strong>uno</strong> è…io non potrei, gli altri magari<br />

sì…” (intervista 53, Floriana, 53 anni)<br />

Altri intervistati credono di dare seguito ancora a lungo al proprio impegno, ma mettono in luce<br />

anche alcune difficoltà legate al carico di lavoro e alla quantità elevata di tempo e di energie che la<br />

propria attività volontaria richiede. La volontà di continuare, quindi, deve fare i conti con questi<br />

elementi critici, ma la volontà di proseguire ne esce solo leggermente incrinata…<br />

“Perché magari porta via troppo tempo alla famiglia, ma non penso. Anche perché la (nome<br />

associazione) (…) sta comportando tanto tanto impegno. Non è più una (nome associazione)<br />

com’era 10 anni fa, è diversa. Vedi come questo discorso del <strong>CSV</strong> che ci fa queste interviste<br />

un’ora prima non c’era, adesso c’è. Ma non è solo questo, sono tante altre cose, (mi indica una<br />

pila di fogli, NDI) ogni pratica che vede è un’attività.” (intervista 29, Gianfranco, 54 anni)<br />

“Io ci dedico molta parte della mia vita e quindi se da una parte è bello ed appagante dall’altra<br />

limita un po’ la tua libertà. Non è che si fa a tempo perso: si tratta di impegnarsi tutti i giorni,<br />

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