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uno sguardo d'insieme - CSV Marche

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Centro di Servizio per il Volontariato – Associazione Volontariato <strong>Marche</strong><br />

completamente, cambia anche l’associazione. (…) Noi l’abbiamo visto in (un’altra associazione,<br />

ndr), è stata una delle ragioni per cui non ci siamo più trovati. Lì ci sono delle persone che di<br />

mestiere fanno l’ambientalista: quando lo fai di mestiere, il concetto di ambientalista cambia,<br />

cambiano anche i risultati. Diceva un nostro socio che “un ambientalista si riconosce perché ha<br />

sempre le toppe al sedere”… (intervista 16, Virginia, 43 anni)<br />

Delle eccezioni importanti vengono fatte dai dirigenti per quello che riguarda delle mansioni<br />

tecniche, che siano però lontane dal lavoro dei volontari; degli incarichi di segreteria per lo più.<br />

“Se avessimo la possibilità si, soprattutto a livello di segreteria, se potessimo disporre di una<br />

persona che con continuità si occupi delle cose burocratiche sarebbe estremamente utile. Tra chi<br />

invece fa attività vera e propria ness<strong>uno</strong> deve essere retribuito.” (intervista 30, Marta, 64 anni)<br />

La burocrazia, dunque, sembra impensierire (e probabilmente impegnare) i dirigenti al punto da far<br />

dire loro di voler stipendiare una persona che se ne occupi. Un’altra figura che andrebbe inserita<br />

all’interno dell’associazione, secondo Amelia, è l’addetto stampa. Una figura, cioè, che si occupi<br />

specificatamente di comunicazione. In questo caso, la figura è rivolta verso l’esterno<br />

dell’associazione e avrebbe il compito di facilitare la comunicazione tra l’OdV e il contesto<br />

territoriale.<br />

“… Manca ad es. un ufficio stampa perché un’associazione che poi s’ingrandisce non può<br />

rivolgersi a dei servizi alternativi tipo per comunicati stampa, relazioni in preparazione della<br />

presentazione di comunicati stampa ci vuole una persona che lo sappia fare… (intervista 5,<br />

Amelia, 33 anni)<br />

“Secondo me è necessario per quanto riguarda gli aspetti contabili e di pubbliche relazioni in<br />

quanto permetterebbe a noi soci di dedicarci maggiormente alle attività. (…) Figure che si<br />

occupino degli aspetti burocratici, intermediari per facilitare contatti.” (intervista 28, Domenico,<br />

36 anni)<br />

Ci sono anche dei dirigenti che, oltre che ai segretari che li sollevino in parte dalle proprie attività<br />

burocratiche, pensano anche a figure che facilitino il compito dei volontari, che li affianchino e li<br />

sostengano nello svolgimento della loro azione volontaria.<br />

“Segretari/e, poi come ho gia detto psicologi, assistenti sociali… che accompagnino i volontari<br />

durante il percorso formativo.” (intervista 30, Marta, 64 anni)<br />

La sensazione generale è che la chiusura dei dirigenti nei confronti delle figure retribuite non sia<br />

legata allo stipendio tout court, ma che riguardi un preciso aspetto che vogliono salvaguardare: la<br />

divisione del volontariato dal lavoro stipendiato e, qualora esistano delle persone pagate all’interno<br />

dell’associazione, l’importante è che non lo siano per lavori che riguardano i volontari.<br />

Il tempo che i dirigenti sono disposti a pagare può, in altre parole, essere di supporto rispetto a quello<br />

dei volontari, ma non in concorrenza; sembrano non voler pagare qualc<strong>uno</strong> per un’opera che altri<br />

vengono a prestare gratuitamente.<br />

“Io ho sempre pensato di no, però da qualche tempo a questa parte, siccome ci riesce<br />

estremamente difficile fare i progetti, produrre questo malloppo di documentazione per i progetti,<br />

e poi portare avanti i progetti, poi farlo un progetto. Noi adesso abbiamo forse in approvazione<br />

al <strong>CSV</strong>, un progetto sui corsi di formazione che non sarà facile portare avanti, forse in questi casi<br />

potrebbe funzionare una figura che abbia delle competenze e che sia pagata.” (intervista 6,<br />

Caterina, 57 anni)<br />

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