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uno sguardo d'insieme - CSV Marche

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Centro di Servizio per il Volontariato – Associazione Volontariato <strong>Marche</strong><br />

2.6 - Professionalità e professionisti: un dilemma non risolto<br />

Una delle questioni che maggiormente fanno discutere quanti si occupano di volontariato è quella<br />

della dimensione che riguarda il professionismo e i professionisti. Perché questo argomento suscita<br />

tanto interesse?<br />

Innanzitutto perché alza il velo su una delle questioni più controverse, quella relativa al ruolo delle<br />

Organizzazioni di Volontariato presenti sul territorio: il ruolo supplente che queste sembrano<br />

ricoprire rispetto alle istituzioni locali. Specialmente quando operano nel settore socio-sanitario,<br />

infatti, le associazioni tendono a comportarsi “come se” fossero delle istituzioni pubbliche, fornendo<br />

alcuni servizi che sono carenti (o assenti) in un determinato territorio. Come vedremo più avanti,<br />

questa è una dinamica che i dirigenti, ma anche i volontari di lungo corso, hanno ben presente e a cui<br />

talvolta guardano con preoccupazione.<br />

Nella maggior parte dei casi, le associazioni su cui abbiamo svolto questa indagine non hanno dei<br />

professionisti alle proprie dipendenze. Quelle che invece hanno al proprio interno dei professionisti<br />

impiegati, hanno manifestato dei problemi nel rapportarsi con loro.<br />

Quello che intendiamo ora analizzare, invece, è il rapporto che esiste in questo momento tra le nostre<br />

quattro figure di volontario e i professionisti presenti all’interno delle OdV in cui lavorano: quanto<br />

peso hanno all’interno dell’associazione? Come viene vissuta la loro presenza dagli altri volontari? E<br />

dai dirigenti? Nelle associazioni in cui invece non sono presenti dei professionisti stipendiati, come<br />

verrebbe vissuta una loro eventuale introduzione? E quali sono le figure che vorrebbero avere come<br />

stipendiate all’interno della loro OdV?<br />

Ecco, questi sono alcuni dei punti che tratteremo di seguito, vedendoli naturalmente attraverso gli<br />

occhi di dirigenti, volontari di lungo corso, nuovi volontari (ai fuoriusciti, in questo caso, non<br />

abbiamo posto tali domande).<br />

I dirigenti<br />

I dirigenti sono le figure che maggiormente risentono della presenza dei professionisti stipendiati.<br />

Proprio per il ruolo di mediatore che sembrano rivestire all’interno delle associazioni, spesso si<br />

trovano stretti tra le richieste dei professionisti e le esigenze dei volontari. Vediamo il caso -<br />

esemplare - che ci presenta Mario, dirigente di una associazione in cui il personale stipendiato non è<br />

solo presente, ma è addirittura necessario.<br />

“Personale retribuito purtroppo in questa associazione, non possiamo farne a meno, perché bene<br />

o male di giorno i volontari lavorano tutti, e non ci sono fabbriche che permettono una<br />

turnazione tale da permettere di avere volontari al mattino. Quindi di mattina abbiamo bisogno<br />

di quelli stipendiati. L’obiettivo è quello di ridurre il loro numero sempre più e di sostituirli con<br />

volontari.” (intervista 18, Mario, 33 anni)<br />

E’ un equilibrio difficile da mantenere, che spesso sembra portare a dei conflitti. Infatti, come ci dice<br />

in seguito l’intervistato, le sottili ostilità spesso nascono da un potere decisionale che i professionisti<br />

cercano di richiamare a sé. Ma che si scontra con gli interessi dei volontari.<br />

“Vorrei che non ne avessero ness<strong>uno</strong> (potere, ndr), perché il loro parere è influenzato sempre<br />

comunque dal fatto che sono pagati, il volontario per loro è sempre un rischio, perché se<br />

aumentano i volontari licenziano gli stipendiati. Ci sono stati alcuni attriti, ce ne sono tutt’ora ma<br />

preferirei non parlarne.” (intervista 18, Mario, 33 anni)<br />

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