14.06.2013 Views

uno sguardo d'insieme - CSV Marche

uno sguardo d'insieme - CSV Marche

uno sguardo d'insieme - CSV Marche

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Seconda parte Volontariato e… motivazioni<br />

148<br />

“Una volta si tenevano una volta al mese, perché ci sarebbe piaciuto prendere le decisioni non<br />

soltanto a livello di direttivo, ma allargando a tutta l’assemblea dei soci; che non erano poi molti.<br />

(…) Ogni riunione era un’esasperazione di toni e di situazioni per cui alla fine abbiamo ritenuto,<br />

abbiamo pensato insieme che fosse meglio farla una volta ogni tre mesi(…) va meglio, però le<br />

decisioni in questo modo vengono prese più a livello di direttivo, non è più l’assemblea che ha<br />

ben visibile tutta la situazione e può prendere decisioni ogni mese, prima era l’assemblea che<br />

prendeva le decisioni, adesso è più il direttivo.” (intervista 6, Caterina, 57 anni)<br />

L’eccezione della comunicazione informale è riportata solo per quello che riguarda una valutazione<br />

in itinere delle attività che si stanno svolgendo…<br />

“Per le cose ordinarie come per esempio per valutare se le attività sono congrue allo statuto<br />

comunichiamo in modo informale.” (intervista 28, Domenico, 36 anni)<br />

Dall’assemblea al direttivo, dal direttivo alle due figure che tutti, dirigenti compresi, identificano<br />

come cruciali nella vita delle associazioni: il presidente e il vice-presidente. Che spesso sono due<br />

persone che hanno (e dedicano) un tempo maggiore all’associazione. E che quindi, investendo<br />

maggiormente questa risorsa scarsa, hanno come effetto quello di vedersi accollare la maggior parte<br />

del lavoro.<br />

“Come si suddivide [il lavoro, ndr]? Si suddivide che tra il presidente e il vicepresidente non<br />

siamo in due ma siamo in quattro perché <strong>uno</strong> si chiama F. e ha un cognome, <strong>uno</strong> si chiama L. e<br />

ha un cognome, quindi non siamo due persone, ma siamo 4 (risata). La presenza degli altri è in<br />

relazione al tempo disponibile. Principalmente l’attività è svolta da due - tre persone non di più.<br />

Poi ci sono collaboratori che quando ci sono condizioni particolari vengono convocati e magari<br />

collaborano per quell’obiettivo ma attualmente nel direttivo e nell’esecutivo l’essenza sta nelle<br />

due-tre persone non di più. (intervista 29, Gianfranco, 54 anni - iniziali di fantasia, NDR)<br />

Il momento delle riunioni è articolato secondo le convocazioni, gli ordini del giorno, discussioni<br />

punto per punto e, a volte, votazioni.<br />

“C’è un ordine del giorno con le materie da portare…decidiamo in base alle pratiche che ci sono<br />

da portare avanti. Il presidente lo concorda con l’esecutivo poi lo emana e dopo lo si discute la<br />

sera del direttivo. Si discute punto per punto. Normalmente non ci sono le votazioni, ma se c’è in<br />

casi particolari si fa anche la votazione.” (intervista 29, Gianfranco, 54 anni)<br />

La rigidità con cui sono organizzate le OdV e il modo in cui queste gestiscono la comunicazione con i<br />

volontari sembrano spiegare anche perché le figure dei presidenti siano percepite come non solo<br />

capaci, ma anche carismatiche. Il loro potere, infatti, sembra andare al di là della carica che hanno, e<br />

si pongono come i veri motori delle associazioni, diventando quel fattore vincente che permette a tutti<br />

di continuare la vita associativa.<br />

“Io sono un po’ ossessionante però…a me piace dire (e anche gli altri per non offendermi) mi<br />

dicono carismatica…va beh a volte detto un po’ legge ma perché sono convinta che essendo una<br />

associazione di volontariato e non essendo un’azienda dove ci sono degli stipendi, dove c’è una<br />

necessità di arrivare ad un risultato in quei tempi, se non si è carismatici in senso positivo non si<br />

andrebbe avanti…” (intervista 5, Amelia, 33 anni)<br />

Per i dirigenti, insomma, quello che appare chiaro è che le associazioni di cui sono responsabili sono<br />

delle organizzazioni abbastanza rigide e sotto il loro pieno controllo. Rappresentano l’associazione<br />

all’esterno, filtrano i rapporti interni tra i volontari e tra volontari e professionisti, mediano i conflitti<br />

che possono insorgere, gestiscono in modo manageriale l’associazione, promuovendo contatti e

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!