uno sguardo d'insieme - CSV Marche
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Seconda parte Volontariato e… motivazioni<br />
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“Una volta si tenevano una volta al mese, perché ci sarebbe piaciuto prendere le decisioni non<br />
soltanto a livello di direttivo, ma allargando a tutta l’assemblea dei soci; che non erano poi molti.<br />
(…) Ogni riunione era un’esasperazione di toni e di situazioni per cui alla fine abbiamo ritenuto,<br />
abbiamo pensato insieme che fosse meglio farla una volta ogni tre mesi(…) va meglio, però le<br />
decisioni in questo modo vengono prese più a livello di direttivo, non è più l’assemblea che ha<br />
ben visibile tutta la situazione e può prendere decisioni ogni mese, prima era l’assemblea che<br />
prendeva le decisioni, adesso è più il direttivo.” (intervista 6, Caterina, 57 anni)<br />
L’eccezione della comunicazione informale è riportata solo per quello che riguarda una valutazione<br />
in itinere delle attività che si stanno svolgendo…<br />
“Per le cose ordinarie come per esempio per valutare se le attività sono congrue allo statuto<br />
comunichiamo in modo informale.” (intervista 28, Domenico, 36 anni)<br />
Dall’assemblea al direttivo, dal direttivo alle due figure che tutti, dirigenti compresi, identificano<br />
come cruciali nella vita delle associazioni: il presidente e il vice-presidente. Che spesso sono due<br />
persone che hanno (e dedicano) un tempo maggiore all’associazione. E che quindi, investendo<br />
maggiormente questa risorsa scarsa, hanno come effetto quello di vedersi accollare la maggior parte<br />
del lavoro.<br />
“Come si suddivide [il lavoro, ndr]? Si suddivide che tra il presidente e il vicepresidente non<br />
siamo in due ma siamo in quattro perché <strong>uno</strong> si chiama F. e ha un cognome, <strong>uno</strong> si chiama L. e<br />
ha un cognome, quindi non siamo due persone, ma siamo 4 (risata). La presenza degli altri è in<br />
relazione al tempo disponibile. Principalmente l’attività è svolta da due - tre persone non di più.<br />
Poi ci sono collaboratori che quando ci sono condizioni particolari vengono convocati e magari<br />
collaborano per quell’obiettivo ma attualmente nel direttivo e nell’esecutivo l’essenza sta nelle<br />
due-tre persone non di più. (intervista 29, Gianfranco, 54 anni - iniziali di fantasia, NDR)<br />
Il momento delle riunioni è articolato secondo le convocazioni, gli ordini del giorno, discussioni<br />
punto per punto e, a volte, votazioni.<br />
“C’è un ordine del giorno con le materie da portare…decidiamo in base alle pratiche che ci sono<br />
da portare avanti. Il presidente lo concorda con l’esecutivo poi lo emana e dopo lo si discute la<br />
sera del direttivo. Si discute punto per punto. Normalmente non ci sono le votazioni, ma se c’è in<br />
casi particolari si fa anche la votazione.” (intervista 29, Gianfranco, 54 anni)<br />
La rigidità con cui sono organizzate le OdV e il modo in cui queste gestiscono la comunicazione con i<br />
volontari sembrano spiegare anche perché le figure dei presidenti siano percepite come non solo<br />
capaci, ma anche carismatiche. Il loro potere, infatti, sembra andare al di là della carica che hanno, e<br />
si pongono come i veri motori delle associazioni, diventando quel fattore vincente che permette a tutti<br />
di continuare la vita associativa.<br />
“Io sono un po’ ossessionante però…a me piace dire (e anche gli altri per non offendermi) mi<br />
dicono carismatica…va beh a volte detto un po’ legge ma perché sono convinta che essendo una<br />
associazione di volontariato e non essendo un’azienda dove ci sono degli stipendi, dove c’è una<br />
necessità di arrivare ad un risultato in quei tempi, se non si è carismatici in senso positivo non si<br />
andrebbe avanti…” (intervista 5, Amelia, 33 anni)<br />
Per i dirigenti, insomma, quello che appare chiaro è che le associazioni di cui sono responsabili sono<br />
delle organizzazioni abbastanza rigide e sotto il loro pieno controllo. Rappresentano l’associazione<br />
all’esterno, filtrano i rapporti interni tra i volontari e tra volontari e professionisti, mediano i conflitti<br />
che possono insorgere, gestiscono in modo manageriale l’associazione, promuovendo contatti e