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uno sguardo d'insieme - CSV Marche

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Centro di Servizio per il Volontariato – Associazione Volontariato <strong>Marche</strong><br />

servizio gratuito degli altri. E tali, spesso – talora - sono considerati dagli altri. All’interno e<br />

all’esterno della loro associazione.<br />

Per questo il “volontariato” costituisce un incrocio privilegiato dell’esperienza personale, economica,<br />

istituzionale e sociale. Perché è il luogo di incontro di tutti questi ambienti. Ne coglie e ne interpreta<br />

un pezzo, una parte. E’ azione individuale, istituzione, impresa, associazione di impegno, di servizio.<br />

Tutto ciò, allo stesso tempo.<br />

La ricerca promossa dal Centro Servizi per il Volontariato delle <strong>Marche</strong> e svolta dal Laboratorio di<br />

Studi Politici e Sociali dell’Università di Urbino, ricostruendo i percorsi e le motivazioni dei diversi<br />

attori coinvolti nell’esperienza volontaria, ha cercato di rendere conto di questa complessa trama.<br />

Senza pretendere di risolverla, di tirare delle conclusioni conclusive. O di ricavarne un dizionario<br />

definitivo. Cercando, al contrario, di restituire la “differenza” delle storie e dei sentimenti che<br />

caratterizzano coloro che sperimentano il volontariato, in diversa posizione: dirigenti, volontari di<br />

recente impegno e di lungo corso; accanto a coloro che, dopo un po’, se ne sono andati; hanno<br />

defezionato, per motivi diversi.<br />

Per questo è stata adottata una metodologia di ricerca qualitativa, impostata su interviste aperte per<br />

approfondire questi percorsi di vita, che hanno interessato quattro diversi momenti dell’esperienza del<br />

“volontario”, che corrispondono ad altrettanti tipi di rapporto con questa realtà:<br />

a) l’avvio dell’esperienza, quando, cioè, il volontario è entrato da poco nell’associazione;<br />

b) quando nel tempo matura esperienza e diventa anziano;<br />

c) oppure ancora quando defeziona, o più semplicemente, si allontana dall’associazione per<br />

motivi di tempo o per il subentrare di altri impegni (professionali o personali);<br />

d) ma anche quando assume incarichi di responsabilità diventando dirigente.<br />

Si tratta, quindi, di una ricerca ampia e significativa, per i temi affrontati e per la pluralità delle figure<br />

coinvolte. Assume, anche per questo, una rappresentatività che va oltre il contesto regionale. E si<br />

allarga all’intero sistema di relazioni personali/organizzative che, in ambito nazionale, si impernia<br />

sull’esperienza volontaria.<br />

In particolare, la ricerca tenta di ricostruire i percorsi che si snodano dentro e intorno al fenomeno<br />

volontario, prescindendo quindi dai tratti strutturali e storici dell’associazionismo marchigiano.<br />

Come ogni ricerca anche questa privilegia tematiche specifiche e abbraccia punti di vista definiti, che<br />

si concentrano su aspetti particolari. Ma, nell’assieme, propone spunti e riflessioni sicuramente<br />

significativi al fine di comprendere questioni che caratterizzano il fenomeno associativo e la<br />

partecipazione volontaria in questa fase.<br />

Le eredità del passato e le novità recenti. Integrazione, identità e servizio<br />

I diversi significati del “volontariato” richiamano, come abbiamo detto, diversi tipi di esperienza e di<br />

pratica “volontaria”. Individuale, associata, organizzata, imprenditiva, istituzionale. Richiamano,<br />

peraltro, anche diversi cicli della storia associativa degli ultimi cinquant’anni. Durante i quali sono<br />

cambiati i tassi di adesione e di partecipazione, i modelli di aggregazione. E’ cambiato anche il modo<br />

in cui il fenomeno è percepito dalla società, e la stessa relazione tra l’associazionismo e lo Stato, gli<br />

enti locali, la politica. Trasformazioni che si riconoscono e si riflettono nelle interviste raccolte presso<br />

i volontari.<br />

Negli anni ottanta, in particolare, si è assistito al passaggio dall’associazionismo di “integrazione”<br />

all’associazionismo di “espressione di servizio”.<br />

In precedenza il fenomeno era stato, in larga misura, riassunto nell’esperienza della grandi<br />

organizzazioni di appartenenza ideologica, politica e religiosa; Arci e Uisp da un lato, Acli e Csi<br />

dall’altro, per citarne solo alcune. Queste associazioni erano parte di un’identità e di un progetto.<br />

Esprimevamo un certo grado di collateralismo politico (non necessariamente a senso unico; nel senso<br />

che in alcuni casi e in alcuni periodi è la politica ad essere collaterale, e non viceversa). Non si<br />

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