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uno sguardo d'insieme - CSV Marche

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Centro di Servizio per il Volontariato – Associazione Volontariato <strong>Marche</strong><br />

della propria vita; al punto che molti tra loro continuano ad essere attivi in più realtà<br />

associative simultaneamente. Questa non sembra una prerogativa degli adulti: ci sono<br />

ragazze/i che a vent’anni, o poco più, hanno collezionato diverse esperienze di impegno<br />

volontario e continuano a portare il proprio contributo nelle diverse realtà associative che<br />

conoscono e di cui condividono l’operato. Altri, più adulti, hanno eseguito oscillazioni, nel<br />

corso della propria vita, tra momenti di coinvolgimento nel volontariato, ed altri – che<br />

coincidono spesso con l’emergere di nuovi impegni familiari o lavorativi – in cui l’hanno<br />

ridotto o interrotto. Si tratta, quindi, di persone accomunate da una spiccata sensibilità e<br />

dedizione verso l’attività volontaria; e, probabilmente, dal fatto di vivere immersi in “reti” di<br />

conoscenze e relazioni che li portano ad essere “dentro” la questione del volontariato, a<br />

conoscere le diverse associazioni che si costituiscono, e così via. Un’ultima annotazione:<br />

molti tra i “recidivi” del volontariato coincidono con i presidenti delle OdV.<br />

- Ma la ricerca ha anche intercettato l’esperienza di tanti volontari alle prese con la loro prima<br />

esperienza di impegno; alcuni hanno fatto i primi passi verso questo mondo sull’onda di<br />

motivazioni un po’ più marcate, altri perché spinti più da circostanze esterne che da una<br />

propria volontà davvero definita. Abbiamo così scoperto che ci sono, tra i volontari, tante<br />

persone che non appartengono a quelle reti, che vivono in contesti dove il volontariato non è<br />

molto diffuso oppure che, indipendentemente da dove vivono, hanno sempre considerato il<br />

volontariato come qualcosa che appartiene ad altri, senza mai considerare l’eventualità di<br />

diventarne parte. Queste persone ci dimostrano che il volontariato è, e può essere, davvero di<br />

tutti: per questo abbiamo riservato un’attenzione particolare ai loro percorsi.<br />

Le motivazioni<br />

Ma quali sono, in entrambi i casi, le motivazioni all’origine dell’impegno volontario?<br />

La volontà di essere di aiuto e di sentirsi utili, in primo luogo; di stare vicino a chi ha bisogno, con<br />

motivazioni che talvolta vengono dalla fede, ed altre volte da una sensibilità propria, umana, che non<br />

cerca ancoraggi nella religione; mentre più rare sono le motivazioni di ordine, in senso lato,<br />

“politico”. Ma questo, del resto, è un tratto che diverse ricerche confermano, e che non riguarda solo<br />

l’impegno volontario, ma in generale le diverse forme di partecipazione associativa e addirittura<br />

alcune di partecipazione “politica”.<br />

Molte volte è il desiderio di essere utili alla propria comunità locale che spinge le persone ad<br />

impegnarsi; altre, quello di conoscere il patrimonio del territorio, dal punto di vista ambientale e<br />

storico-artistico, per poi cercare anche di valorizzarlo; molte volte nelle motivazioni compare il tema<br />

della crescita, dal punto di vista umano e da quello culturale, che l’impegno volontario offre.<br />

A volte, invece il modello della “reciprocità” sembra spiegare la scelta di assumere un impegno<br />

volontario: si decide di attivarsi per “ricambiare”, idealmente, un servizio volontario di cui si è<br />

beneficiato – direttamente o attraverso un familiare.<br />

Ma se queste sono le motivazioni iniziali, un punto che sembra emergere in modo piuttosto netto è<br />

che le motivazioni si formano soprattutto con il contatto e l’esperienza del fare volontariato.<br />

Non sempre succede, naturalmente: si può cominciare e poi non trovare l’impulso a continuare,<br />

oppure, come ci mostrano diversi tra gli ex-volontari, si può smettere perché non si riesce più a<br />

conciliare i tempi del volontariato con gli altri tempi della vita.<br />

Oppure, si può fare volontariato con motivazioni forti ma costanti.<br />

Però, in diversi punti della ricerca emerge lo scarto tra queste esperienze ed un altro tipo di percorso,<br />

in cui si vede il nascere di motivazioni davvero consapevoli e radicate, che diventano una parte di sé<br />

e che presumibilmente non si possono abbandonare tanto facilmente: infatti, questo sembra essere il<br />

trait d’union tra molti dirigenti, che portano avanti questo impegno con molta dedizione e da diverso<br />

tempo; e alcuni tra i volontari “vecchi” e “nuovi” che ci appaiono tra i più sicuri e desiderosi di<br />

portare avanti il volontariato nella propria vita: la crescita, dalla pratica del volontariato, delle<br />

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