uno sguardo d'insieme - CSV Marche
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Seconda parte Volontariato e… motivazioni<br />
Alcuni volontari di lunga data, che hanno anche trascorsi come dirigenti, lasciano trapelare anche una<br />
certa critica nei confronti delle gestioni che sono succedute alla loro, e sembrano far intendere che<br />
cambiamento non sempre è sinonimo di miglioramento…<br />
I conflitti vengono maggiormente filtrati quando ci sono più organi deputati alle decisioni, così quello<br />
che arriva ai volontari sono voci. Quando poi queste voci parlano di atti di nepotismo e di corsie<br />
preferenziali per parenti dei membri degli organi dirigenti, all’interno dell’associazione la tensione<br />
sale inevitabilmente<br />
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“Adesso, per quel poco che so, che si sente, ogni tanto qualche scaramuccia, per interessi<br />
personali, adesso sai cos’è…infatti venerdì sera penso che sarà un consiglio abbastanza<br />
rovente…i consiglieri hanno assunto i figli. Perché la (nome associazione) ha cambiato statuto da<br />
6-7 mesi, è diventata una società ONLUS con un consiglio di amministrazione che gestisce tutto<br />
quanto. Prima quando c’ero io, ci servivamo del personale di una cooperativa poi invece hanno<br />
fatto queste assunzioni e c’è qualc<strong>uno</strong> che ha assunto il figlio e la cosa non è delle migliori (…)<br />
visto che la cosa non è piaciuta, credo che ci sarà un po’ di battaglia.” (intervista 26, Daniele,<br />
56 anni)<br />
Emergono quindi due tipi di dinamiche: se da una parte, un posto in consiglio viene considerato come<br />
un impegno sopportabile, le cariche istituzionali hanno poco appeal sugli eletti…<br />
“Le cariche in una assemblea dei soci viene chiesto a tutti i soci chi si vuole candidare per il<br />
direttivo e fra questi vengono presi i primi 7 che raggiungono il maggior numero di voti e fra<br />
questi poi vengono suddivise le cariche (…) viene chiesto chi vuol candidarsi alla presidenza e<br />
poi si fanno le votazioni. (…) di solito, in associazioni come questa non è che ci sia una gran<br />
corsa: né per la presidenza né per il segretario e neanche per il tesoriere. Magari per il consiglio<br />
sì, ma poi nel suddividersi le cariche all’interno… E’ un lavoro, è un lavoro non indifferente e<br />
allora non corrono tutti per quei 3 o 4 posti che sono tesoriere, presidente, vice-presidente e<br />
segretario, perché sono impegni che bisogna portare avanti.” (intervista 1, Moreno, 47 anni)<br />
E’ sempre il tempo a porsi come vera discriminante: chi ne ha di più, può impegnarsi maggiormente.<br />
I presidenti, nei volontari di lungo corso, sembrano essere percepiti come delle figure dotate di<br />
numerose capacità tecniche, organizzative e relazionali.<br />
“Beh, chiaramente il presidente ha carisma, è molto esperto nell’organizzare, questo si, poi<br />
bisogna entrare anche nelle istituzioni, avere conoscenze, appoggi per poter avere colloqui con le<br />
personalità, ecc… E queste sono tutte caratteristiche che noto nella nostra presidente…”<br />
(intervista 3, Giovanni, 66 anni)<br />
In conclusione, possiamo notare come i processi decisionali che vengono descritti dai volontari di<br />
lungo corso sembrano caratterizzati da dinamiche sostanzialmente verticistiche. A volte, sembrano<br />
far notare come le conflittualità si accendano in fase di rinnovo del consiglio. In questi casi, quelle<br />
che sembrano emergere e “darsi battaglia” sono due visioni diverse del ruolo e dei compiti dell’OdV.<br />
La figura che permette all’associazione di andare oltre questi contese, di unire tutti i volontari e di<br />
continuare l’impegno volontario sembra essere quella del presidente.