uno sguardo d'insieme - CSV Marche
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I volontari nuovi<br />
Centro di Servizio per il Volontariato – Associazione Volontariato <strong>Marche</strong><br />
I nuovi volontari, quelli che da meno tempo sono impegnati in azioni volontarie, sembrano<br />
riconoscere la presenza positiva delle istituzioni locali al fianco dell’OdV e sottolineare come queste<br />
rispettino il ruolo delle OdV, fornendo finanziamenti e strumenti ma evitando di interferire con le<br />
iniziative.<br />
“… Premetto che nell’esperienza della nostra associazione le istituzioni sono sempre state<br />
abbastanza presenti, hanno sempre dato strutture, anche fondi, quindi in questo senso per quanto<br />
riguarda la realtà del nostro territorio le istituzioni si sono abbastanza adoperate in questo e il<br />
rapporto è buono (…) anche il sindaco si è sempre interessato… per quanto riguarda delle<br />
sovvenzioni, ci sono delle sovvenzioni dallo Stato che non so se la nostra associazione le ha<br />
ricevute di recente perché ci vuole diciamo “una certa età” delle associazioni per riceverle…Nel<br />
fornire servizi sociali penso che la situazione attuale sia positiva (…) le istituzioni comunque<br />
lasciano libertà alle associazioni (…) nel nostro caso hanno aiutato e le nostre richieste sono<br />
quasi sempre state accolte, quindi lasciano molta libertà d’iniziativa e per quanto riguarda<br />
manifestazioni ecc. sono sempre state presenti” (intervista 51, Marco, 19 anni)<br />
Ciò che sembrano sottolineare con una certa insistenza i volontari nuovi sembra essere proprio il<br />
distacco che, secondo la loro opinione, dovrebbe esserci tra l’associazione e il comune, che dovrebbe<br />
supportare le iniziative e collaborare senza invadenze.<br />
“Le istituzioni dovrebbero partecipare (…) dal punto di vista finanziario, facendo anche<br />
pubblicità, dandoci anche una sezione, quindi è anche questo la partecipazione del comune,<br />
favorire l’attività dell’associazione, questo sì. Ogn<strong>uno</strong> ha il suo ruolo però per il bene<br />
dell’associazione e anche per la buona nomina del comune ci dev’essere collaborazione. Anche<br />
perché l’associazione ha dei limiti mentre il comune li può sopperire tramite quello che è di<br />
competenza del comune, insomma.” (intervista 33, Marida, 30 anni)<br />
Anche i nuovi volontari sembrano riconoscere come il rapporto con gli enti territoriali sia di<br />
supplenza: esprimono una consapevolezza dei limiti delle amministrazioni territoriali e anche una<br />
volontà di cooperazione con le istituzioni pubbliche, al fine di sollevarle in parte di incombenze che<br />
non richiedono l’impiego dei dipendenti pubblici.<br />
“Il nostro comune usufruisce molto delle associazioni del posto proprio per fare questi servizi,<br />
queste cose…anche per quanto riguarda i vigili e la polizia municipale, si affida a noi per far<br />
attraversare i ragazzini, così la polizia non toglie tempo ad altri servizi, come fare le multe e altri<br />
servizi che noi non saremmo in grado…e ci ha messo a fare questo servizio in questa maniera,<br />
così riesce a coprire tutte le scuole, perché a (città) sono talmente tante che ci vorrebbe<br />
l’organico della polizia municipale solo per le entrate e le uscite dalle scuole! E quindi siamo da<br />
spalla, facciamo da spalla”. (intervista 10, Clara, 36 anni)<br />
Non sembra porsi il rischio di conflitti di posizione tra OdV e comune, in quanto la collaborazione<br />
crea risultati migliori delle singole azioni individuali dell’<strong>uno</strong> o dell’altro..<br />
Un tipo di azione che viene proposta da questo volontario nuovo è la pressione presso il comune per<br />
ottenere una sede dell’associazione e dei finanziamenti.<br />
“…Batter cassa al comune quello senz’altro. Insomma c’è l’esigenza della sede. Ecco che tentare<br />
di far pressione al comune affinché questo ci venga dato. In che modo però è responsabilità dei<br />
dirigenti, io come giovane non lo so.” (intervista 33, Marida, 30 anni)<br />
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