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uno sguardo d'insieme - CSV Marche

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Centro di Servizio per il Volontariato – Associazione Volontariato <strong>Marche</strong><br />

Ma quello che la maggior parte si sente di escludere è la possibilità di rivestire il ruolo più<br />

importante. Tra i nuovi troviamo un atteggiamento simile: alcuni escludono categoricamente<br />

affermando la propria volontà di limitarsi all’intervento diretto in quel po’ di tempo che hanno deciso<br />

di ritagliare per il volontariato, mentre altri sono più possibilisti, ma in modo generico, non<br />

specificatamente sulla possibilità di diventare presidenti. Anche perché, per loro, è davvero ancora<br />

troppo presto dare risposte di questo tipo.<br />

Quello che però emerge è che sia tra i “nuovi” che gli “anziani” ci sono alcune persone che guardano<br />

anche al di là del ruolo diretto, assistenziale.<br />

Le motivazioni nel tempo<br />

Per capire chi sono, ci è utile l’approfondimento che abbiamo svolto sul tema di come cambiano le<br />

motivazioni nel tempo. Infatti, la chiave per capire chi è disposto, o quanto meno possibilista, verso<br />

l’assunzione di responsabilità “un po’ più grandi” sembra essere, ancora una volta, quella delle<br />

motivazioni.<br />

Quale percorso hanno seguito, nel tempo, le motivazioni dei nostri intervistati? In quali modi la<br />

pratica del volontariato e l’incontro con una realtà strutturata quale l’associazione hanno plasmato e<br />

ridefinito le motivazioni?<br />

Se guardiamo le risposte che, su questi punti, ci hanno fornito i dirigenti, troviamo nella maggior<br />

parte dei casi un processo di approfondimento, di radicamento dentro di sé delle motivazioni iniziali<br />

che spesso si accompagna ad una moltiplicazione delle ragioni per cui perseguire l’impegno: dalla<br />

pratica, cioè, si sono scoperte nuove pulsioni, nuove ragioni che sostengono, a loro volta, la pratica<br />

stessa.<br />

Se volgiamo lo <strong>sguardo</strong>, invece, sugli altri volontari notiamo un quadro più vario: c’è chi, anche se<br />

“novizio” del volontariato, ha scoperto – magari dopo essere entrato un po’ per caso – dalla pratica<br />

stessa, dal contatto con le attività ed i destinatari ragioni importanti, nuovi significati che hanno<br />

portato velocemente il volontariato sempre più dai margini verso il centro della propria vita; e ci sono<br />

altre persone che hanno trovato, nel volontariato, quello che pensavano di trovare – volevano aiutare<br />

gli altri e sono ben determinate a volere continuare a farlo; infine, troviamo altre persone che ci<br />

manifestano qualche segno di stanchezza, o quantomeno di non avere ancora trovato vere motivazioni<br />

dentro di sé.<br />

Queste differenze, presenti tra i volontari “anziani” e “novizi” ma in misura molto minore tra i<br />

dirigenti, dove il quadro è molto più compatto, sembrano dirci che le motivazioni, e soprattutto, come<br />

queste evolvono nel corso dell’esperienza volontaria, siano un fattore importante nello spiegarci la<br />

disponibilità, o meno, di prendersi responsabilità maggiori.<br />

Sembrano esserlo ancora più della disponibilità di tempo: e, in effetti, se ci concentriamo sui singoli<br />

casi, troviamo più aperture, una maggiore disponibilità verso tali eventualità non tanto nelle persone<br />

che hanno più tempo, magari perché studenti o pensionati o casalinghe o altro; ma, soprattutto, in<br />

quelle persone che ci hanno raccontato del loro incontro con il volontariato come di un’esperienza<br />

non solo motivante o gratificante, ma identificante. Che vi hanno scoperto dei valori che sono<br />

diventati parte integrante della propria identità, tanto che il fare volontariato, oggi, è parte della<br />

propria identità.<br />

Ma se le motivazioni – se soprattutto il percorso che queste compiono – sembrano essere alla base<br />

della disponibilità a farsi carico di più responsabilità, non siamo sicuri che esse bastino ad accettare<br />

una carica come quella di presidente.<br />

Torniamo, qui, alla posizione di isolamento in cui si trova il vertice. Anche le persone più motivate ci<br />

dicono che per fare il presidente “ci vuole quel quid in più”, “bisogna che l’associazione diventi il<br />

perno della tua vita”, ed anche persone fortemente motivate finiscono spesso per riconoscere che…<br />

“io ho altri sensi nella vita… una vita è fatta a 360 gradi”.<br />

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