uno sguardo d'insieme - CSV Marche
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Seconda parte Volontariato e… motivazioni<br />
2.2 - Il ricambio dei dirigenti<br />
La questione del ricambio generazionale della dirigenza delle associazioni di volontariato è e rimane<br />
una questione piuttosto spinosa.<br />
Complessivamente, come vedremo, tutti sembrano cercare e volere un ricambio, ma i tentativi di<br />
attuarlo sono difficili e complessi.<br />
Come per il precedente capitolo, cercheremo di comprendere come sia descritta la questione del<br />
turnover tra dirigenti dai quattro tipi di intervistati che abbiamo individuato cercando di comprendere<br />
come descrivono la situazione all’interno delle loro associazioni e se la sentono come un problema.<br />
Quindi, proveremo ad esplorare le intenzioni di chi non ricopre ancora incarichi dirigenziali,<br />
svolgendo però l’attività volontaria da molto o poco tempo, osservando le risposte che ci hanno dato<br />
quando abbiamo chiesto loro se pensano di essere disponibili, in futuro, ad assumersi incarichi di<br />
responsabilità presso l’OdV in questione.<br />
I dirigenti<br />
Tra i dirigenti è particolarmente sentita la questione del ricambio generazionale e del turnover. Infatti<br />
sono proprio loro i primi a rendersi conto che un’associazione che non si rigenera progressivamente,<br />
attraverso dei ricambi che preparino i dirigenti di domani, potrebbe doversi misurare con problemi in<br />
futuro.<br />
In alcuni casi il ricambio è già avvenuto in modo indolore, gestito da una dirigenza lungimirante e<br />
attenta.<br />
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“Si, si è gia verificato, ma senza particolari problemi per ora, visto che è avvenuto da poco tempo<br />
posso parlare della mia esperienza in quanto proprio pochi giorni fa un’altra ragazza è diventata<br />
presidente e io sono passata a responsabile culturale. Questa ragazza prima di essere eletta ha<br />
cercato di fare un cammino insieme a me, mentre ero presidente, per prepararsi alla carica,<br />
cammino che è durato circa tre anni.” (intervista 30, Marta, 64 anni)<br />
L’investimento di questa associazione è stato di tre anni in una persona che poi doveva ricoprire il<br />
ruolo di presidente. Sembra un tempo molto lungo, ma le capacità che ha un presidente sembrano<br />
molteplici e devono rispecchiare in parte delle doti naturali, in parte delle capacità tecniche che si<br />
acquisiscono con anni di osservazione e affiancamento.<br />
Un'altra strategia seguita da alcune associazioni per far sì che il ricambio avvenga nel modo più<br />
indolore possibile è l’inserimento progressivo negli organi elettivi<br />
“Capisco che chi entra la prima volta… avevamo avuto un ragazzo, alcuni anni fa, sui<br />
quarant’anni, era molto attivo e quando gli abbiamo detto: “dai, entra nel direttivo”, lui ci ha<br />
detto: “ma non ci sono mai entrato, cosa posso fare…”. E’ entrato, poi ha trovato la sua strada.”<br />
(intervista 16, Virginia, 43 anni)<br />
Secondo i dirigenti, i volontari sembrano spaventati dall’idea di entrare nel direttivo, di mettersi in<br />
gioco e di confrontarsi con persone che dirigono l’associazione da molto tempo.<br />
“Noi non è che siamo nati imparati: bravi, ammesso che lo siamo, lo siamo diventati nel corso<br />
del tempo, sperimentando, provando, dialogando e via discorrendo.<br />
C’è un forte… timore nei confronti di questo direttivo, che viene votato sulla fiducia perché fa del<br />
suo meglio… poi ci saranno sicuramente persone migliori di noi, e allora gli altri… un po’ per<br />
pigrizia, perché fanno anche un po’ i furbetti, un po’, sinceramente perché pensano che noi siamo<br />
bravissimi e allora pensano “no, fatelo voi”, perché è ovvio che se una persona entra nel