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uno sguardo d'insieme - CSV Marche

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Seconda parte Volontariato e… motivazioni<br />

l’insegnamento, attività che ha svolto prima di lavorare, in quanto volontaria, che ha in seguito<br />

costituito la sua attività lavorativa, e che infine ha ripreso quando è andata in pensione. Oltre al valore<br />

in sé dell’insegnamento, questa attività volontaria le apre mondi nuovi e diversi, le offre possibilità di<br />

conoscere persone e culture diverse che vengono paragonate, nell’intervista, al piacere del viaggio.<br />

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“Quand’ero ragazza, facevo volontariato sempre con i ragazzi: insegnavo. (…) Poi dopo essere<br />

andata in pensione ho cominciato inizialmente a fare il doposcuola, quindi sempre nel campo<br />

della scuola, e poi mi si è offerta l’opportunità di venire qua, sono venuta qua. (…) Forse ecco<br />

questo è stato un modo per sostituire i miei studenti con degli altri studenti e io mi trovo<br />

benissimo in questo senso, lo faccio perché mi piace, essenzialmente per quello, e lungi da me<br />

tutti quei discorsi “devi fare quello…”. (…) Mi trovo a ricevere molto più di quello che do, (…),<br />

perché sono mondi diversi che mi si aprono davanti, (…) Cioè, io non ho mai viaggiato, qui<br />

viaggio di continuo, c’è alla base un grosso interesse per l’altro, ma per l’altro anche diverso<br />

da noi, dalla nostra cultura, questo mi piace molto.” (intervista 6, Caterina, 57 anni)<br />

Anche nel caso che segue c’è prima di tutto la passione per determinati argomenti a fornire le<br />

motivazioni per l’impegno volontario. L’adesione agli obiettivi di tutela del patrimonio naturale e<br />

storico-artistico è ciò che ha spinto questo intervistato ad impegnarsi in diverse associazioni che si<br />

ponevano fini attinenti e poi a fondarne una che ancora non esisteva nel proprio contesto locale.<br />

“Io sono partito un po’ per scommessa, pensando che (nome associazione) a (città) non esisteva e<br />

quindi … conoscevo (altre associazioni). La ritenevo un’associazione con una certa storia (…) e<br />

quindi mi sono fatto un po’ le ossa. (…) Un conto è che tu sei agganciato ad un’associazione<br />

nazionale che ha degli alti valori statutari, (…) tutte cose che a me interessavano perché ero<br />

abbastanza sensibile (…) e più entravo dentro il meccanismo dell’associazione più mi piacevano<br />

le finalità dell’associazione. In questi anni è stata un po’ una scoperta; quello che io faccio lo<br />

faccio per me stesso ma un po’ anche per gli altri: questo impegno è un accrescimento culturale<br />

interno ma che si va a propagare all’esterno.” (intervista 39, Luca, 48 anni)<br />

Ritorna, in queste parole, il tema della crescita, dell’arricchimento personale, a volte visto più dal<br />

punto di vista culturale, altre volte più nel senso di crescita umana. Le motivazioni del fare<br />

volontariato vengono ricondotte, qui ed in altre testimonianze, al connubio tra la possibilità di<br />

compiere un percorso individuale di crescita e la consapevolezza di svolgere un’azione benefica.<br />

Ritorna piuttosto sovente, infatti, il tema dell’arricchimento personale, i cui effetti, poi, si<br />

riverberano, si propagano all’esterno.<br />

In queste parole si può inoltre iniziare a cogliere anche un altro tema significativo, su cui ritorneremo<br />

più avanti, quando osserveremo come cambiano, nel tempo, le motivazioni.<br />

Fin d’ora si può cominciare, tuttavia, a prestare attenzione al processo di mutamento a cui vanno<br />

incontro le predisposizioni iniziali, gli interessi, le passioni o le sensibilità preesistenti quando si ha il<br />

primo incontro con l’esperienza del volontariato.<br />

In questo caso troviamo, nelle parole dell’intervistato, un interesse e una sensibilità predefiniti, che<br />

avevano già condotto questa persona all’impegno in diverse associazioni, ma questi si arricchiscono<br />

nel corso della sua attività come dirigente di questa, particolare OdV per la cui fondazione il suo<br />

contributo è stato determinante.<br />

Dinamiche di questo genere diventano ancora più evidenti nel brano di intervista che segue. A<br />

ricostruire le sue motivazioni, qui, è una signora, che chiameremo Marta, che ha assunto a lungo<br />

l’incarico di presidente nell’associazione in cui è attiva da oltre 25 anni. Da pochi giorni un’altra<br />

ragazza, dopo un periodo di affiancamento, ha assunto l’incarico, ma la signora continua a ricoprire<br />

un ruolo di responsabilità dentro l’associazione, e mantiene il proprio impegno in diverse altre realtà.<br />

È, peraltro, delegata a livello nazionale per questa OdV ed è stata vice-presidente di un’altra<br />

importante organizzazione, dedita, come questa, all’aiuto alle persone svantaggiate, malate e disabili.

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