uno sguardo d'insieme - CSV Marche
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Centro di Servizio per il Volontariato – Associazione Volontariato <strong>Marche</strong><br />
Queste domande, che discendono dalla natura originale di queste organizzazioni, insegnano la<br />
difficoltà di vestire più ruoli, di attraversarli e farli convivere. Insegnano la transappartenenza,<br />
requisito essenziale per svolgere al meglio qualsiasi ruolo sociale. La transappartenenza, insegnando<br />
che può essere utile la fatica di vestire più ruoli, obbliga a smorzare di volta in volta il punto di vista<br />
assoluto che ogni ruolo porta con sé. Attraversare più ruoli aiuta ad osservare come, ogn<strong>uno</strong> di questi,<br />
obbliga e permette punti di vista parziali sulla realtà conseguenti alle sue legittime ragioni. Essere<br />
costretti, grazie alla natura delle organizzazioni, ad osservare la realtà portando dentro di sé il<br />
conflitto di più punti di vista è il modo migliore per imparare a tollerare il punto di vista altrui.<br />
Elemento imprescindibile perché l’incontro di aiuto avvenga permettendo di dare valore alla storia di<br />
tutti coloro che ne prendono parte, perché i bisogni in gioco non sono la vita delle persone, ma solo<br />
una parte di queste, sempre.<br />
L’ingresso di queste organizzazioni all’interno di un’economia complessa ed estesa, permette che<br />
ogni azione o servizio solidale sia valutato non solo tenendo conto del lavoro svolto con ogni singola<br />
persona incontrata con il suo bisogno, ma anche dell’incontro con il contesto nel quale avviene<br />
l’azione o il servizio e per la capacità di farlo con le risorse a disposizione. Questo obbliga ad<br />
assumere la responsabilità, nel progettare percorsi di autonomia per ogni persona accolta in percorsi<br />
di solidarietà, di tenere conto delle reali risorse e non di quelle che si desiderano, perché solo così<br />
si agirà avendo quale obiettivo anche la propria autonomia. In questo modo le organizzazioni di<br />
volontariato e la cooperazione sociale possono imparare (e possono insegnare al mondo del welfare<br />
poco abituato a fare questo) ad ottenere ogni risultato possibile a partire dalle risorse disponibili:<br />
questa è economia sociale, dove l’azione solidale immagina di raggiungere risultati a partire da un<br />
bilancio delle risorse a disposizione.<br />
Ed anche in questo caso quando parliamo di risorse, va tenuto sempre ben presente che non possiamo<br />
limitarci a quelle monetarie, ma, soprattutto per chi opera nel campo della solidarietà, a quelle<br />
personali, relazionali, culturali, formative realmente presenti. La visione economica, non più ancorata<br />
al parametro monetario, ma trasformata dal significato di gestione di tutte le risorse a disposizione,<br />
permette di fare i conti con i limiti, che in questo modo si impongono sull’azione. Questo determina<br />
la consapevolezza che i bisogni stanno con fatica dentro questi limiti, ma che la loro evoluzione e<br />
trasformazione può avvenire solo nell’incontro ecologico con la realtà, fatta di limiti e vincoli. Infine,<br />
facendo i conti con le risorse a disposizione, chi opera nella solidarietà restituisce responsabilità<br />
all’intera comunità nella quale opera, rimandando che a fronte di scarse risorse (monetarie, culturali,<br />
formative o sociali) non ci possono che essere servizi scarsi.<br />
5.5 - Beni pubblici<br />
Definire il volontariato e la cooperazione sociale soggetti economici, attraversati da scambi<br />
multipli, permette di considerarli un investimento produttivo, capace di creare nuove ricchezze per le<br />
comunità nelle quali svolgono la loro opera. Solo in questo modo potrà iniziare ad essere<br />
abbandonata l’idea che volontariato e cooperazione sono un costo di cui la collettività si fa carico<br />
perché la loro azione è diretta ad alleviare il disagio, per acquisire invece che la loro opera è<br />
essenziale per lo sviluppo economico complessivo dei territori, all’interno di una economia<br />
complessa, ricca e multiforme qual è quella delle nostre comunità. Oggi che lo sviluppo economico<br />
locale è strettamente legato alla capacità di realizzare connessioni (anche con soggetti di altri<br />
continenti), la coesione sociale diviene l’elemento di base dal quale si possono generare capacità di<br />
connessione. Ciò rende necessario considerare l’investimento nella rete solidale <strong>uno</strong> degli elementi<br />
che possono favorire le condizioni di creazione di nuove ricchezze e questo richiede strumenti di<br />
lettura in grado di osservare i molteplici risultati prodotti. Risultati che non riguardano più prodotti o<br />
servizi privati, ma sempre più beni pubblici (commons) in quanto oggi tutte le organizzazioni, se<br />
vogliono essere competitive, sono costrette a dar vita ad un’organizzazione di rete (interna ed esterna)<br />
in grado di sviluppare connessioni, capitali relazionali, sociali e umani che permettano una continua<br />
produzione di conoscenza.<br />
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