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uno sguardo d'insieme - CSV Marche

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Centro di Servizio per il Volontariato – Associazione Volontariato <strong>Marche</strong><br />

“Perché c’era <strong>uno</strong> scontro sul modo di operare, ma soprattutto c’erano problemi a livello<br />

personale, tra l’amministratore e il dipendente…l’amministratore, che in alcuni casi era stato<br />

collega del dipendente perché il dipendente era un ex-dipendente dell’ospedale, poi finalmente se<br />

lo ritrovava come suo dipendente tra virgolette in (nome associazione), se non gli rompeva<br />

l’anima stava male. Tutto era buono, tutto era valido, fargli rimostranze, contestargli qualsiasi<br />

cosa…non esisteva un buon rapporto tra responsabili e dipendenti.” (intervista 26, Daniele, 56<br />

anni)<br />

Il rischio nell’avere dei dipendenti all’interno delle associazioni può essere anche quello di creare dei<br />

fastidiosi favoritismi e nepotismi, che diventano dei motivi di malcontento e conflitto ulteriore<br />

all’interno del già delicato ambiente delle OdV.<br />

“Qualc<strong>uno</strong> sì, altri no. Però ho detto che fino a qualche tempo fa c’era una gestione a livello<br />

familiare, amichevole. Se si verificava che c’era bisogno di una persona in più senza nessun<br />

preavviso, venivano ed erano disponibili, o lo facevano come volontari o come dipendenti. Adesso<br />

non mi sembra che le cose stiano in questi termini, c’è un clima un po’ teso, sia a livello di<br />

consiglio di amministrazione, sia di rapporti tra consiglio e dipendenti, per i motivi che dicevo<br />

prima, l’assunzione dei figli, che vengono trattati, a detta almeno degli altri dipendenti in modo<br />

diverso, allora finito il turno…non è una bella cosa però purtroppo…si è creata questa situazione<br />

un po’ tesa.” (intervista 26, Daniele, 56 anni)<br />

Quando i confini tra il volontariato e il lavoro sono precari, il periodo di volontariato può essere<br />

vissuto come l’anticamera di un lavoro. La sensazione è che le motivazioni non siano più orientate al<br />

servizio e il tempo non sia più un tempo gratuito. Diventa un tempo che i “volontari per forza”<br />

investono per avere dei contatti ulteriori con un ambiente professionale in cui aspirano ad inserirsi.<br />

“Ci stanno svariati motivi, qualc<strong>uno</strong> ha trovato lavoro, altri speravano di potersi inserire<br />

nell’organico della (nome associazione). La (nome associazione) originariamente aveva, 10-15<br />

anni fa, 14-15 dipendenti che pochi alla volta sono passati tutti quanti alle dipendenze<br />

dell’ospedale di M. e vicino. Quindi molti dei volontari che, in cerca di lavoro, speravano di<br />

subentrare a questi signori che se ne erano andati. C’era la speranza di trovare lavoro…poi altri<br />

motivi…qui a (città) c’è un po’ la tendenza per le assunzioni a basarsi sulle conoscenze e sulle<br />

simpatie e non per concorsi o per merito. Siccome tu non mi hai preso, io vado via, è successo<br />

parecchie volte. Almeno nel periodo in cui io ero responsabile (…), 5 anni fa, ci sono stati diversi<br />

casi.” (intervista 26, Daniele, 56 anni)<br />

Casi come quello che ci ha appena riportato Daniele possono non essere così rari. Ed è proprio questo<br />

tipo di rischio, quello della commistione di motivazioni diverse, di utilitarismo travestito da gratuità,<br />

che sembra spingere altri volontari di lungo corso ad essere negativi verso l’inserimento dei<br />

professionisti all’interno delle associazioni in cui operano.<br />

“No, il volontariato deve rimanere volontariato, perché se no viene fuori qualcosa per interessi,<br />

dopo non c’è più. Volontariato, volontario, secondo me.” (intervista 27, Cinzia, 67 anni)<br />

Anche l’idea di un volontario che prende ordini da un professionista stipendiato non è gradita. E<br />

questo per le “classi” che si verrebbero a creare all’interno dell’associazione: il tempo del volontario,<br />

infatti, è estremamente delicato e non può, secondo questo volontario di lungo corso, venire gestito da<br />

un’altra persona che percepisce <strong>uno</strong> stipendio, e che quindi ha un tempo dal valore<br />

“qualitativamente” diverso rispetto al proprio.<br />

“… Il volontario non può prendere un ordine o un servizio (…) da <strong>uno</strong> che viene stipendiato.<br />

Troppo facile. (…) Da chi prende un semplice rimborso spese, che sta fuori una notte, dalle 10 di<br />

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