uno sguardo d'insieme - CSV Marche
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Centro di Servizio per il Volontariato – Associazione Volontariato <strong>Marche</strong><br />
Di approfondimento delle motivazioni iniziali ci parlano, invece, le testimonianze seguenti.<br />
Per esempio, quella della signora Marta, che ha accompagnato, 27 anni fa, i malati a Lourdes, “per<br />
fare un’esperienza”. Lì ha trovato un mondo della sofferenza che non ha più voluto abbandonare,<br />
perché con il tempo e con l’esperienza si è resa conto sempre più del significato del suo impegno<br />
volontario. Inoltre, ha capito che questa attività a contatto con la sofferenza ha un valore in sé, che la<br />
ha aiutata a “crescere”.<br />
“Ho trovato un mondo della sofferenza che mi ha coinvolto e per cui ho cominciato con questa<br />
esperienza. (…) Ho il desiderio di vivere insieme ai malati la malattia perché in qualche modo<br />
mi aiuta a crescere, mi fa capire i valori essenziali della vita ed è questo in fondo quello che mi<br />
ha spinto a rimanere. (…) Perché andando avanti ci si rende conto dell’ importanza che ha per<br />
il malato il piccolo aiuto che si offre.” (intervista 30, Marta, 64 anni)<br />
Anche nel caso che segue, l’attivismo dentro l’associazione è all’origine di una crescita delle<br />
motivazioni. Ci sono predisposizioni iniziali, qui piuttosto definite, ma mano a mano che si entra<br />
nell’associazione e ci si fa coinvolgere dalle attività ci si sente sempre più motivati a proseguire, da<br />
un lato perché ci si rende conto che si compie un percorso personale di arricchimento, in questo caso<br />
culturale; e, dall’altro, in quanto aumenta il grado di consapevolezza e cresce la sensibilità alle<br />
questioni trattate, e, in questo modo, si aderisce ancora di più alle finalità dell’associazione.<br />
“… Tutte cose che a me interessavano perché ero abbastanza sensibile a che ci fosse un<br />
ambiente, un paesaggio, un centro storico più tenuto bene, non degradato e non deturpato e più<br />
entravo dentro il meccanismo dell’associazione più mi piacevano le finalità dell’associazione. In<br />
questi anni è stata un po’ una scoperta; quello che io faccio lo faccio per me stesso ma un po’<br />
anche per gli altri: questo impegno è un accrescimento culturale interno ma che si va a<br />
propagare all’esterno.” (intervista 39, Luca, 48 anni)<br />
Altre persone sono sostenute, dopo anni di impegno, anche da motivazioni aggiuntive rispetto a<br />
quelle che hanno determinato il loro iniziale coinvolgimento. Si, tratta, spesso, di persone che sono<br />
attive in una particolare OdV da diversi anni, e che hanno quindi avuto il tempo di cementare<br />
amicizie con le altre persone con cui condividono la causa. L’amicizia è, spesso, la motivazione che<br />
si va ad aggiungere e che rafforza e sostiene la voglia, dopo tanti anni, di dedicare il proprio tempo e<br />
le proprie energie al perseguimento dell’attività:<br />
“Perché a me piace l’(associazione) e ci sono persone dentro al consiglio direttivo con le quali<br />
siamo molto amici, che spinge tutti quanti insieme a portare avanti il discorso<br />
dell’(associazione) (…) siamo un gruppo di amici e dunque ci vediamo qui e siamo sempre le<br />
stesse persone e dunque serve anche per stare insieme e fare sempre amicizia maggiore.”<br />
(intervista 29, Gianfranco, 54 anni)<br />
Alcune persone sottolineano aspetti ulteriori a quelli legati ai fini dell’associazione quali il sentirsi<br />
gratificati, il senso di svolgere un’attività stimolante, la consapevolezza di crescere attraverso<br />
l’esperienza del volontariato:<br />
“E’ comunque un lavoro stimolante…lavorare con i minori, sicuramente stimola, (…) non è<br />
sempre quello, è un lavoro stimolante, ogni ragazzo è a sé, ogni volta devi inventarti il modo<br />
come raggiungerlo, come aiutarlo…(…) essendo un approccio educativo, noi ci rivolgiamo ai<br />
minori e non vogliamo che loro, con noi, facciano solo i compiti, cerchiamo insieme al ragazzo<br />
di capire se c’è un problema e creare insieme una risposta… se è disponibile, è un’amicizia che<br />
si propone…” (intervista 45, Barbara, 37 anni)<br />
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