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uno sguardo d'insieme - CSV Marche

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Centro di Servizio per il Volontariato – Associazione Volontariato <strong>Marche</strong><br />

1.2 – Il reclutamento dei volontari e la promozione delle attività<br />

Abbiamo passato in rassegna, nel capitolo precedente, le circostanze che hanno accompagnato<br />

l’avvicinamento al mondo del volontariato dei nostri intervistati. In questa sezione, cerchiamo di<br />

superare l’esperienza, appunto, diretta, del nostro campione, per avere <strong>uno</strong> <strong>sguardo</strong> un po’ più ampio<br />

sulle modalità con cui i volontari solitamente accedono alle associazioni; sulle attività che queste<br />

mettono in atto al fine di promuovere le attività svolte, “reclutare” nuovi volontari e incoraggiare le<br />

donazioni; e vedremo, inoltre, le valutazioni che i nostri intervistati formulano sull’efficacia di queste<br />

iniziative e sulla necessità di elaborare nuove strategie.<br />

Dato l’argomento considereremo in questo caso in modo unitario le risposte dei nostri intervistati.<br />

La frattura che divide il nostro campione, infatti, non è correlata al ruolo del volontario o alla sua<br />

“anzianità” dentro l’OdV, perché ritroviamo, tra persone diverse appartenenti alla medesima<br />

organizzazione, valutazioni sostanzialmente simili quanto alle iniziative svolte e alla loro efficacia, e,<br />

quindi, alla necessità di immaginare altre attività.<br />

L’unica “differenza” potrebbe essere una minore attenzione verso questo aspetto che,<br />

tendenzialmente, si può riscontrare nei volontari attivi da minore tempo (ma non è una regola):<br />

scostamento che può trovare una spiegazione nella maggiore concentrazione di chi è appena entrato a<br />

far parte dell’OdV sul proprio contributo, sull’apprendimento delle informazioni per svolgerlo al<br />

meglio e, naturalmente, nella ancora scarsa familiarità con gli aspetti relativi al funzionamento<br />

globale dell’associazione.<br />

La “frattura”, se così si può dire, è invece tra chi ritiene importante mettere in atto diverse iniziative<br />

volte alla sensibilizzazione e al reclutamento dei volontari, e chi invece mostra un atteggiamento più<br />

cauto verso queste iniziative. A sua volta, questa distinzione sembra appoggiare, questa è l’ipotesi<br />

che ci sembra plausibile, soprattutto sulle caratteristiche dell’associazione e sul tipo di motivazioni<br />

“richieste” per farne parte – questa, almeno, ci sembra la tendenza generale, anche se poi non<br />

mancano sfumature diverse.<br />

Alcune organizzazioni, in altre parole, hanno bisogno di molti volontari, il maggiore numero<br />

possibile, per riuscire ad adempiere nel miglior modo al proprio compito; e, magari, richiedono a<br />

questi un contributo limitato, dove le motivazioni non rivestono un ruolo centrale – la motivazione,<br />

cioè, è importante per spingere la persona ad entrare nell’associazione e a rimanere attiva, ma non si<br />

richiede l’adesione ad una specifica filosofia dell’intervento coerente con l’ “impronta” che si vuole<br />

dare all’associazione. Un esempio per rendere chiaro quanto appena detto potrebbe essere l’Avis, che<br />

oltre ad avere bisogno di un certo numero di volontari fortemente motivati che sostengono<br />

l’organizzazione, ha bisogno di un grande numero di soci che contribuiscono all’offerta di sangue, e<br />

maggiore è questo numero, meglio l’associazione può riuscire ad adempiere al suo compito.<br />

Più in generale, sono le associazioni che richiedono un contributo “standardizzato” ai propri soci<br />

quelle che più facilmente mettono in atto e percepiscono la necessità di iniziative efficaci dal punto di<br />

vista della sensibilizzazione e del reclutamento.<br />

Più l’associazione si propone un intervento connotato da una specifica filosofia, da una particolare<br />

“impronta” – o, d’altra parte, meno essa richiede un contributo standardizzato da parte dei propri<br />

volontari, più troviamo perplessità e distinguo, da parte degli intervistati, sull’opportunità del ricorso<br />

a queste iniziative.<br />

Segue la testimonianza di un dirigente di un’associazione che investe molta attenzione nelle iniziative<br />

di sensibilizzazione e reclutamento.<br />

Si avvale, infatti, di stage organizzati dal comune (rivolti ai giovani), di momenti di esposizione e<br />

sensibilizzazione nelle scuole, di corsi di formazione aperti alla cittadinanza (entrambe queste<br />

iniziative vengono svolte in collaborazione con il <strong>CSV</strong>).<br />

Inoltre, l’associazione viene promossa attraverso il giornalino, gli annunci via radio, ed attraverso<br />

iniziative allegre, giocose, che vorrebbero presentare il volontariato come qualcosa di piacevole,<br />

piuttosto che trasmetterne l’idea di un impegno gravoso.<br />

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