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uno sguardo d'insieme - CSV Marche

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Seconda parte Volontariato e… motivazioni<br />

sembra essere stato piuttosto lontano dalla sua quotidianità, fino al momento in cui vi ha messo piede<br />

per la prima volta.<br />

Mario ci dice di non scostarsi dalla norma secondo cui si comincia a fare volontariato per caso: e nel<br />

suo caso si può davvero parlare di caso, visto che l’avvicinamento è avvenuto attraverso il servizio<br />

civile, e l’intervistato spiega che la scelta dell’associazione non è stata dettata da interessi preesistenti<br />

verso un determinato settore di attività. Ma riportiamo la sua testimonianza, certamente più<br />

efficace:<br />

92<br />

“A differenza di quello che si crede la maggior parte delle persone che cominciano a fare<br />

volontariato lo fanno per caso, quindi io non mi discosto da questa regola. Molti amici mi<br />

avevano chiesto di provare a fare volontariato e io avevo sempre risposto di no perché era<br />

pericoloso, perché avevo paura, perché c’era il sangue, perché era rischioso e ti può capitare di<br />

rischiare in alcuni casi. Quindi all’inizio non avevo accettato questa è stata la mia motivazione<br />

dai 17 ai 25 anni. Poi è arrivato lo stato che ha imposto l’obbligo dell’obiettore e ho scelto di<br />

farlo solo per convenienza mia, per stare vicino a casa, ho scelto l’associazione che rispetto alle<br />

altre mi sembrava quella in cui c’era più possibilità di andare, non me ne fregava niente del tipo<br />

di attività, se lo avessi potuto fare al comune lo avrei fatto lì, però poi mi è piaciuto, ho fatto<br />

l’obiettore qui e sono rimasto. (…) Ho finito di fare l’obiettore, sono rimasto come volontario,<br />

subito mi hanno proposto di entrare nel consiglio, a me queste cose piacciono e ho subito<br />

accettato, ho preso subito le responsabilità più, formazione e gestione volontari e adesso vado<br />

avanti così.” (intervista 18, Mario, 33 anni)<br />

Si può anche notare , tuttavia, che se quella che ora dirige è l’unica associazione in cui si è impegnato<br />

finora, egli ricorda di avere prestato servizio come catechista, di avere partecipato all’organizzazione<br />

di diverse feste, collaborando con diverse associazioni. Dunque, non si può parlare di impegno<br />

strutturato ma nemmeno si tratta di una persona completamente estranea al mondo associativo.<br />

Le circostanze che hanno portato gli attuali “dirigenti” verso le OdV dove attualmente operano sono<br />

diverse, ma si può notare che in diversi casi queste persone hanno partecipato, in modo più o meno<br />

attivo, alla nascita dell’associazione. Si tratta quindi di persone fortemente motivate, che hanno a<br />

cuore un particolare problema della propria zona e che hanno “voluto” fin dall’inizio la nascita di<br />

quella particolare associazione.<br />

Cinque di queste persone possono anzi essere considerate come la persona che più di tutti ha<br />

contribuito alla nascita dell’OdV. Mentre in altri quattro casi si tratta di una delle persone che,<br />

insieme, hanno concorso alla sua formazione; e, negli altri casi, di persone che hanno aderito<br />

all’organizzazione in una fase successiva rispetto a quella della sua creazione.<br />

Come è facilmente intuibile, le persone che hanno partecipato alla creazione dell’associazione hanno<br />

agito sulla spinta, soprattutto, di un forte interesse per determinate questioni, o per un vivo<br />

coinvolgimento in certi problemi. Le origini o le circostanze in cui queste particolari sensibilità si<br />

sono forgiate sono le più diverse: tra queste troviamo, a volte, l’attività professionale.<br />

Il presidente di un’associazione che si occupa di problematiche ambientali, per esempio, ci parla della<br />

coincidenza tra il suo lavoro, e quindi da una parte le sue competenze e dall’altra i suoi interessi, e i<br />

temi trattati dall’associazione stessa. Questa coincidenza diventa quindi, nelle sue parole, una<br />

vocazione.<br />

“Intanto sono stato <strong>uno</strong> dei soci fondatori quindi mi riconoscevo molto nelle finalità<br />

dell’associazione, poi lavorando come docente (…) ho trovato il tempo e le risorse, le<br />

conoscenze, le competenze… (…) La mia vocazione, e il fatto che questo ruolo si concilia molto<br />

bene con la mia professione di docente in scienze naturali, e la possibilità di fare volontariato<br />

nell’ambito del mio lavoro.” (intervista 28, Domenico, 36 anni)

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