uno sguardo d'insieme - CSV Marche
uno sguardo d'insieme - CSV Marche
uno sguardo d'insieme - CSV Marche
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Seconda parte Volontariato e… motivazioni<br />
4.2 - Quali funzioni i volontari assegnano al volontariato nel loro contesto socioterritoriale<br />
In questo paragrafo indagheremo l’immagine che le nostre quattro categorie di volontari hanno del<br />
ruolo e della funzione del volontariato all’interno del contesto socio-territoriale in cui sono inserite.<br />
Alcune cose le abbiamo già colte in altre parti dell’analisi fin qui svolta: molti notano un ruolo<br />
supplente rispetto alle carenze manifestate dai servizi pubblici, specialmente quelli sociali e sanitari.<br />
Altri hanno messo in rilievo come possano esserci delle ambigue commistioni tra terzo settore e<br />
pubbliche amministrazioni che impediscono di comprendere dove finiscano i compiti di <strong>uno</strong> e dove<br />
comincino quelli delle altre.<br />
Ora ci sforzeremo di focalizzare meglio questo aspetto, cercando di comprendere quale sia la<br />
funzione che i volontari attribuiscono al volontariato (e quindi al proprio operato) nel contesto socioterritoriale<br />
in cui operano, e quale invece dovrebbe essere, secondo loro, il ruolo del volontariato in<br />
relazione alle istituzioni pubbliche.<br />
I dirigenti<br />
Finora, i dirigenti ci sono parsi le figure che hanno lo <strong>sguardo</strong> maggiormente rivolto verso l’esterno<br />
dell’associazione e che quindi più facilmente riescono a percepirla come parte di un contesto<br />
territoriale più ampio.<br />
Le iniziative di cui si fanno promotori sembrano essere la vera ricchezza di cui dispongono, il volano<br />
attraverso cui veicolare valori importanti.<br />
In questo momento ci occuperemo del rapporto tra volontariato e pubblica amministrazione. Quale<br />
dovrebbe essere, dunque, il ruolo del volontariato rispetto agli enti pubblici?<br />
224<br />
“…Deve avere un ruolo di supporto, ma non di sostituzione, (…) noi lavoriamo con le scuole ma<br />
solamente quando la scuola non ha ancora attivato oppure ha finito l’attivazione dei corsi di<br />
italiano lei autonomamente; noi non vogliamo lavorare al posto della scuola, perché quello è un<br />
servizio che deve svolgere la scuola. Con gli adulti già la situazione è diversa, noi lavoriamo<br />
prevalentemente con gli studenti adulti, appunto perché secondo noi sono quelli meno coperti,<br />
mentre quelli giovani e i bambini sono coperti dall’istituzione scolastica oppure dall’istituzione<br />
comunale.” (intervista 6, Caterina, 57 anni)<br />
Il rapporto che viene descritto da Caterina con la scuola, in questo caso, sembra essere di supporto,<br />
ma non di sostituzione o di prevaricazione rispetto ai comuni o alle scuole. Si intravede una sorta di<br />
confine tra ciò che deve fare il pubblico (e che al pubblico viene lasciato) e ciò che può fare (e di cui<br />
si fa spesso carico) il volontariato. Tale confine, tuttavia, non sempre è definito e chiaro. Anzi, spesso<br />
proprio la precarietà di tale limite sembra mutare il ruolo del volontariato, e, come ci chiarisce questo<br />
dirigente, trasformasi da supporto a sostituzione.<br />
“…Un problema che si incontra spesso è che (…) si va a finire che il volontariato deve sostituire<br />
l’istituzione pubblica e dopo non va più bene anche se la tendenza mi sembra questa. Da un lato<br />
si cerca di sacrificare il volontariato, e non capisco perché; dall’altro l’esigenza di sostituirsi al<br />
volontariato ma con il pubblico quindi l’istituzione serve al volontariato per i soldi.” (intervista<br />
40, Michele, 60 anni)<br />
Il volontariato sembra quindi porsi come risorsa sia dei cittadini che delle istituzioni. Ma il<br />
volontariato, nel momento in cui diventa l’unico erogatore di alcuni servizi e quindi di fatto