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uno sguardo d'insieme - CSV Marche

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Centro di Servizio per il Volontariato – Associazione Volontariato <strong>Marche</strong><br />

“(Il volontario apprende attraverso) corsi di formazione durante l’anno, anche questi gestiti<br />

essenzialmente dal <strong>CSV</strong>, quindi sulle relazioni d’aiuto, sulla comunicazione, sul rapporto<br />

interpersonale con la realtà dell’(utente, NDR), quindi anche corsi di gestione, corsi<br />

sull’emozione del volontariato. (…) andrebbe migliorato sicuramente la formazione sulla<br />

relazione d’aiuto con l’(utente, NDR), quindi l’atteggiamento che si deve avere all’accoglienza,<br />

questo deve essere migliorato, ci vuole più preparazione in questo.” (intervista 17, Marina, 24<br />

anni)<br />

D’altronde, se è avvertita l’utilità di questo tipo di formazione, non si possono obbligare i volontari a<br />

intraprendere tali percorsi. La frequenza agli incontri organizzati dall’associazione stessa, con<br />

l’intervento di persone esterne, non riscuotono di grande successo; sono, invece, più partecipati altri<br />

momenti formativi, organizzati in forma alternativa a quella del corso dall’associazione stessa.<br />

“Anche noi, l’anno scorso, abbiamo creato dei percorsi di confronto fra i volontari e sono<br />

riusciti, perché avevamo diviso tutti i volontari in gruppetti in base ai servizi e c’è stata molta<br />

partecipazione perché erano piccoli gruppi, c’era confronto e si parlava del servizio, di come<br />

stava andando, dei problemi, ed è stata formazione anche questa” (intervista 17, Marina, 24<br />

anni)<br />

Anche nell’associazione che ci accingiamo a presentare si cerca di conoscere i nuovi arrivati, ma il<br />

fine non è quello di selezionare né di commisurare il proprio comportamento e le proprie aspettative<br />

sull’impegno che la persona mette a disposizione: si, tratta, semplicemente, di aiutarlo a scegliere<br />

un’attività congeniale.<br />

L’intervistata dirige un’OdV che non organizza proprie attività formative: i nuovi arrivati passano<br />

subito all’azione, e la stessa presidente insieme ad altre persone osservano, intervengono, si<br />

confrontano con i volontari sulle modalità di intervento che possono risultare più efficaci.<br />

“Quando una persona esprime la volontà di essere presente fa la tessera associativa, (…) se dà<br />

la disponibilità ad essere presente lo si convoca alla prima riunione allargata che si fa e poi si<br />

vede la sua disponibilità, da lì in poi diventa tutto molto automatico perché c’è spazio per tutti,<br />

c’è ascolto per tutti, anzi…non esiste l’attesa, (…) però ecco io seguo molto, osservo molto tutto<br />

quello che fanno e con molta serenità cerco di dare i miei consigli e lo stesso fanno gli<br />

altri…quindi si dice che se fai così una certa cosa operativa può funzionare meglio, prova poi ne<br />

riparliamo, nel senso che poi un approccio individuale può essere non sempre adatto a quella<br />

che è l’esperienza che poi è emersa nell’associazione” (intervista 5, Amelia, 33 anni)<br />

I volontari, però, usufruiscono di corsi organizzati all’esterno, ed in particolari di quelli messi a<br />

disposizione dal <strong>CSV</strong>, al fine di acquisire conoscenze specifiche, ma anche per approfondire la<br />

riflessione sul proprio ruolo in quanto volontari.<br />

“Su alcune cose è impossibile insegnare e allora esiste il <strong>CSV</strong> che fa corsi di formazione anche<br />

specifici, perché se io ho bisogno che qualche ragazzo diventi bravo ad usare il computer non<br />

posso mettermi lì io 4 ore al giorno a spiegare, ci sono corsi di formazione…quindi poi avendo<br />

questa opportunità anche attraverso il <strong>CSV</strong> si riesce ad avere dei servizi gratuiti di formazione<br />

penso che sia fondamentale, alcuni dei ragazzi delle scuole superiori che abbiamo inserito in<br />

associazione il primo corso che hanno fatto è “volontariato e giovani” (…) attraverso cui questi<br />

ragazzi acquisiscono delle nozioni in più, questo è un grande supporto ed è impensabile che<br />

riesca a farlo un’associazione da sola, esclusi i casi specifici che ti dicevo prima di servizi in<br />

ospedale, (…) Quindi questo servizio non lo deve neanche fare l’associazione è giusto che lo<br />

facciano i centri di servizio” (intervista 5, Amelia, 33 anni)<br />

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