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uno sguardo d'insieme - CSV Marche

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Centro di Servizio per il Volontariato – Associazione Volontariato <strong>Marche</strong><br />

ragioni d’essere alla necessità: se non lo facciamo noi, le persone che hanno bisogno “rimangono a<br />

piedi”.<br />

È possibile che questa eccessiva responsabilizzazione - unita alle pressioni per la<br />

professionalizzazione ad essa collegate - sia <strong>uno</strong> dei motivi alla base anche del “sovraccarico” di<br />

lavoro e responsabilità che va ad investire i dirigenti e a mettere a dura prova le loro motivazioni –<br />

ma, soprattutto, a spaventare chi un giorno dovrebbe prendere le redini delle associazioni, se si vuole<br />

dare continuità al loro operare.<br />

Le associazioni e il Centro di Servizio per il Volontariato delle <strong>Marche</strong><br />

Questi aspetti ci aiutano a capire anche un po’ meglio quali sono i servizi, tra quelli erogati dal <strong>CSV</strong><br />

<strong>Marche</strong>, su cui i nostri intervistati fanno maggiormente affidamento e quelli, in più, che vorrebbero.<br />

Il Centro Servizi è diventato ormai un punto di riferimento di grande peso per la rete associativa<br />

regionale; questo soprattutto per il suo sostegno alla formazione, i tentativi di mettere in rete le<br />

diverse realtà associative, di coordinare la loro azione, i loro sforzi, per costruire un intervento<br />

davvero efficace, che sappia appunto incontrare le tante domande – forse troppe – a cui il volontariato<br />

deve oggi dare risposte.<br />

Oltre al sostegno quotidiano nelle attività e nella loro promozione – un merito particolare che viene<br />

riconosciuto è il sostegno nel portare il volontariato a scuola – i “consigli” per il futuro convergono<br />

nella necessità di continuare e approfondire l’intervento lungo i binari finora seguiti.<br />

Un punto particolare, in cui i nostri intervistati intravedono possibili spazi per l’intervento del <strong>CSV</strong><br />

coincide, ancora una volta con quelle attività che potrebbero “alleggerire” il compito di chi dirige le<br />

OdV.<br />

Gli aspetti burocratici, la comunicazione con i vari enti e con le altre associazioni, la progettazione,<br />

sono compiti su cui alcuni intervistati vedrebbero con favore un maggiore contributo da parte del<br />

<strong>CSV</strong>.<br />

Sembra cioè che proprio la forte integrazione del volontariato con il settore pubblico, il ruolo centrale<br />

che esso ormai ha assunto in settori centrali del welfare siano tra le ragioni di un cambiamento della<br />

natura del volontariato, che se ancora ha delle riserve verso la professionalizzazione, ciononostante<br />

sente il bisogno di specializzarsi, di acquisire competenze e professionalità: quelle necessarie appunto<br />

per concertare, progettare, dare efficacia all’azione.<br />

Anche per questo, i dirigenti si trovano a dovere svolgere compiti non solo impegnativi ma anche<br />

difficili e di grande responsabilità, e probabilmente è questo che gli altri volontari vedono e che li<br />

spaventa, facendoli rimanere fuori, lontani dalle responsabilità dirigenziali maggiori.<br />

Allora, per assicurare il ricambio dei dirigenti servono forse proprio meccanismi di affiancamento dei<br />

dirigenti, di condivisione e ripartizione delle responsabilità connesse con quel ruolo.<br />

Inoltre, un punto critico, che diversi volontari sollevano, è quello di prestare maggiore attenzione al<br />

territorio marchigiano nella sua interezza, concentrandosi quindi sulla necessità di sostenerne lo<br />

sviluppo nelle zone collinari e (pre)appenniniche; qui, infatti, le caratteristiche ambientali,<br />

demografiche e in generale strutturali sembrano simultaneamente creare una forte domanda di<br />

volontariato e ostacolarne il pieno sviluppo. Qui, allora, è necessario dedicare un’attenzione<br />

particolare inventando occasioni di incontro tra le persone ed il volontariato e alimentando la cultura<br />

su cui questo impegno si basa.<br />

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