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uno sguardo d'insieme - CSV Marche

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Seconda parte Volontariato e… motivazioni<br />

2.4 - Perché le persone continuano a dedicarsi al volontariato<br />

Un conto sono le motivazioni che portano le persone ad avvicinarsi al mondo del volontariato, altre<br />

quelle che sostengono il lavoro e l’impegno prolungato nel tempo dentro un’associazione.<br />

All’origine ci sono spesso, come abbiamo visto, la curiosità, la voglia di mettersi alla prova, di<br />

conoscere e conoscersi in nuovi panni; e, in misure diverse, le predisposizioni, le sensibilità<br />

preesistenti, e le pressioni da parte dell’ambiente circostante; con il passare del tempo, abbiamo<br />

ipotizzato che l’esperienza e l’incontro con una precisa realtà associativa finiscano per cambiare le<br />

stesse motivazioni che stanno alla base dell’impegno.<br />

Per questo, abbiamo chiesto ai nostri intervistati di spiegarci non solo come e perché si siano<br />

avvicinati all’impegno volontario; li abbiamo invitati, anche, a raccontarci che cosa li spinge ora, al<br />

momento dell’intervista, a rinnovare il proprio impegno, a ricostruire con noi i processi di mutamento<br />

a cui le proprie motivazioni sono andate incontro.<br />

Iniziamo, come di consueto, ad osservare cosa è emerso partendo dai dirigenti delle OdV.<br />

I dirigenti<br />

Leggendo le risposte dei dirigenti, ci viene da dire che le motivazioni iniziali tendano, nel corso<br />

dell’esperienza volontaria, ad approfondirsi e moltiplicarsi, molto più di quanto esse vadano incontro<br />

ad esaurimento e stanchezza.<br />

Quelle che potremo considerare le eccezioni a quanto appena detto sono rappresentate da una persona<br />

che ci ha detto di svolgere le attività con le stesse motivazioni iniziali, ovvero per il bisogno, la<br />

domanda che rimarrebbe altrimenti insoddisfatta; e da un dirigente che ci ha parlato di stanchezza, o<br />

meglio di lacerazione tra la voglia di fare e quella di cedere il passo a qualc<strong>uno</strong> con più entusiasmo:<br />

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“Sono combattuto. Da un lato io vorrei fare e fare anche qualcosa di più perché qualche idea<br />

per la testa ancora ce l’ho quindi ogni tanto qualche idea mi viene e vorrei attuarla (…) Però<br />

certe volte inizio anche a fare qualche pensiero, qualche riflessione, a pensare anche al<br />

ricambio nell’associazione: dopo tanti anni è anche giusto che entri una persona magari più<br />

giovane che ha più idee, è più entusiasta. Perché sì, è vero che io qualche idea ce l’ho ma può<br />

anche darsi che io mi fossilizzo.” (intervista 40, Michele, 60 anni)<br />

Gli altri intervistati sembrano avere trovato nell’associazione, o nella stessa pratica del volontariato,<br />

qualcosa in più rispetto a quello che si aspettavano: in questo modo, le motivazioni sembrano talvolta<br />

essere maturate, diventate più profonde e radicate; oppure – o, più spesso, contemporaneamente -<br />

sembrano essere state affiancate da altre motivazioni, da ragioni nuove e diverse di proseguire il<br />

proprio impegno.<br />

In un caso come quello che segue non si può nemmeno propriamente parlare di crescita delle<br />

motivazioni, perché queste sembrano essere sorte dalla pratica volontaria: l’intervistato di cui<br />

riportiamo alcune parole vi si è avvicinato per via del servizio civile, scegliendo l’associazione in cui<br />

prestare servizio in base alla sua vicinanza dall’abitazione. Quando gli chiediamo se ha intenzione di<br />

rimanere attivo dentro l’associazione a lungo, questa è la sua risposta:<br />

“Finché morte non ci separi.” (intervista 18, Mario, 33 anni)<br />

Quando, poi, gli chiediamo di spiegarci quali motivazioni sostengono il suo impegno e la volontà di<br />

prolungarlo nel tempo, ci parla di una “gran soddisfazione per il lavoro che è stato svolto e la voglia<br />

di fare ancora altre cose.” (intervista 18, Mario, 33 anni)

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