uno sguardo d'insieme - CSV Marche
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Seconda parte Volontariato e… motivazioni<br />
200<br />
mattina e sera, tutto l’anno. Noi svolgiamo attività in tutto l’anno e stiamo già organizzando le<br />
attività per ottobre: questo richiede un forte impegno e tanto lavoro anche a livello di rapporti<br />
umani, di rapporti con le autorità, le istituzioni” (intervista 39, Luca, 48 anni)<br />
Anche un altro intervistato ci afferma in modo assolutamente convinto la volontà di proseguire a<br />
lungo il proprio impegno. Quando glielo chiediamo, la sua risposta è<br />
“Finché morte non ci separi.” (intervista 18, Mario, 33 anni)<br />
Un attimo dopo, però, sembra rifletterci in modo un po’ più critico: l’attaccamento all’attività<br />
volontaria nell’OdV potrebbe essere messo in discussione da un troppo elevato grado di conflitto al<br />
suo interno…<br />
“Attualmente va tutto bene. Forse un eccessivo grado di conflitto. Dentro una associazione di<br />
volontariato io non ho mai una situazione senza conflitti, poi se qualc<strong>uno</strong> mi porta una<br />
esperienza diversa, ben venga e sarò ben disposto. Una persona che si trova al centro dei<br />
volontari si trova anche al centro di questi conflitti, non sempre può assecondare gli altri, quindi<br />
quando la posizione del conflitto diventa troppo forte, sicuramente ti viene l’idea, dura 30<br />
secondi ancora, per fortuna, di dire “lascio tutto”. (intervista 18, Mario, 33 anni)<br />
Due dei dirigenti intervistati, invece, non sentono di potere dare una risposta sicura sulla propria<br />
volontà di portare avanti nel tempo il proprio impegno.<br />
Nel primo caso ci sarebbe il desiderio di continuare, ma la scelta del volontariato è vista come<br />
un’opzione che potrebbe diventare secondaria nel momento in cui altri fattori potrebbero insorgere ed<br />
acquisire importanza maggiore.<br />
L’intervistata, inoltre, potrebbe abbandonare a causa di eventuali difficoltà all’interno dell’OdV,<br />
mostrandoci in questo un atteggiamento diverso da quello di altre persone che si sono mostrate più<br />
combattive di fronte ad eventuali conflitti o divergenze.<br />
Anche questo diverso atteggiamento sembra trovare una spiegazione nella diversa concezione che si<br />
ha del volontariato e dell’impegno nell’OdV: nei casi che abbiamo visto in precedenza, esso<br />
corrispondeva ad una grossa parte della propria vita; in questo, ad un’opzione importante ma da<br />
commisurare ad altri impegni, altre necessità.<br />
“Continuare a lungo mi piacerebbe, però dipende da altre motivazioni, altri fattori, altre<br />
variabili. (…) O un trasferimento, motivi lavorativi, motivi di famiglia, sì dipende molto dalla<br />
priorità che ha questa cosa, quindi nel momento in cui vengono fuori altre variabili che per me<br />
hanno una priorità maggiore, questa passerà in secondo piano, altre motivazioni non<br />
saprei..non riesco a prevedere, forse magari se si verificano situazioni in cui non sono d’accordo<br />
per qualcosa quindi non mi trovo bene, magari esprimo il mio parere e non vengo ascoltata io<br />
non mi trovo bene come situazione, come contesto, non mi trovo a mio agio, allora posso<br />
lasciare.” (intervista 17, Marina, 24 anni)<br />
L’altra persona, invece, mostra un atteggiamento ambivalente, combattuto tra le ragioni per cui<br />
vorrebbe rimanere e quelle per cui spera, invece, nel ricambio.<br />
“Speriamo di no. (pausa, sembra turbato dalla domanda, ndr) Debbo essere sincero o no? Sono<br />
combattuto. Da un lato io vorrei fare e fare anche qualcosa di più perché qualche idea per la<br />
testa ancora ce l’ho quindi ogni tanto qualche idea mi viene e vorrei attuarla e questo significa<br />
che vorrei continuare. Però certe volte inizio anche a fare qualche pensiero, qualche riflessione,<br />
a pensare anche al ricambio nell’associazione: dopo tanti anni è anche giusto che entri una<br />
persona magari più giovane che ha più idee, è più entusiasta. Perché sì, è vero che io qualche