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uno sguardo d'insieme - CSV Marche

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Centro di Servizio per il Volontariato – Associazione Volontariato <strong>Marche</strong><br />

emergevano quello socio-assistenziale (29.8%) e quello sanitario (27.4%). Risalta la<br />

sovrarappresentazione della dimensione sanitaria probabilmente legata all'importanza e alle<br />

preoccupazioni che i marchigiani attribuiscono alla salute.<br />

In questo contesto assume un forte grado di autorevolezza la valutazione espressa dai marchigiani<br />

nei confronti del volontariato presente nel territorio: 9 cittadini su 10 valutano la presenza del<br />

volontariato nel territorio di residenza come abbastanza e molto importante; 6 cittadini su 10 si<br />

attestano sul molto importante. In particolare i residenti nella provincia di Ancona presentano livelli<br />

di valutazione positiva relativamente più elevati (63.3%), così come le donne (molto: 65.1%)<br />

presentano una valutazione maggiormente positiva rispetto agli uomini (molto: 56.5).<br />

Tabella 10 - In base alle sue conoscenze, quanto è importante la presenza del volontariato sul territorio<br />

in cui lei è residente? Dati per Provincia<br />

Grado AN AP MC PU Totale<br />

Num Perc. Num Perc. Num Perc. Num Perc. Num Perc.<br />

Abbastanza 55 29,9% 47 31,3% 36 27,3% 45 30,4% 183 29,6%<br />

Molto 119 63,3% 89 59,3% 81 61,4% 88 59,5% 377 61,0%<br />

Molto poco 2 1,1% 0,0% 3 2,3% 1 0,7% 6 1,0%<br />

Poco 9 4,8% 6 4,0% 7 5,3% 11 7,4% 33 5,3%<br />

Non risponde 3 1,6% 8 5,3% 5 3,8% 3 2,0% 19 3,1%<br />

Totale 188 100,0% 150 100,0% 132 100,0% 148 100,0% 618 100,0%<br />

Campione: 618 persone; era possibile esprimere una risposta<br />

Il territorio acquista una valenza positiva come luogo significativo in cui si acquisiscono conoscenze<br />

sul volontariato: le due modalità che manifestano il grado di efficacia significativamente maggiore<br />

rispetto a tutte le altre azioni sono costituite dalle iniziative (manifestazioni, feste) messe in campo<br />

dalle stesse associazioni che hanno raggiunto oltre il 60% delle persone intervistate e i discorsi di<br />

amici e conoscenti che aderiscono ad organizzazioni di volontariato, ritenuti utili fonti di<br />

informazione da quasi 7 persone su 10. Se da un lato emerge con chiarezza la centralità della<br />

dimensione relazionale, sia tra i singoli soggetti, sia tra le organizzazioni e i singoli, dall'altro è<br />

possibile rilevare una relativa inefficacia dei mass-media e delle iniziative e manifestazioni<br />

organizzate in esclusiva dagli Enti pubblici.<br />

Senza la pretesa di avanzare considerazioni conclusive è possibile tuttavia ragionare intorno ad alcuni<br />

approdi temporanei che possono essere utili per una riflessione più approfondita sul rapporto tra i<br />

volontariati e i percorsi di costruzione dei Piani di Zona.<br />

Un primo livello di riflessione può fare riferimento alle modalità e alle possibilità di partecipazione<br />

delle organizzazioni di volontariato in relazione ai diversi gradi di strutturazione organizzativa.<br />

Ritengo importante riflettere intorno al ruolo del coordinatore d'ambito in relazione alle forme<br />

"magmatiche" del volontariato e al contributo che esse possono fornire qualora si riesca ad<br />

individuare forme di coinvolgimento rispondenti alla natura delle stesse. In particolare tale attenzione<br />

può evitare il rischio di essere orientati da una equivalenza che lega il grado di significatività al<br />

livello di strutturazione organizzativa, privilegiando di fatto quelle organizzazioni che, in quanto<br />

strutturate, possono rispondere con maggiore adeguatezza alle proposte delle istituzioni. Occorre così<br />

ribadire come "il volontariato, nei tavoli dei Piani di Zona, può dunque apportare un importantissimo<br />

contributo se sarà capace di rappresentare bisogni ed esigenze inespresse. Se invece si siederà ai<br />

tavoli pensando di aver trovato <strong>uno</strong> spazio per rappresentare gli interessi della propria organizzazione<br />

o ancora peggio si siederà già gratificato per il solo essersi seduto insieme ad altri soggetti<br />

istituzionali sarà venuto meno ad una importante funzione che, seppur non formalmente assegnata, gli<br />

è consegnata da quei soggetti che a quel tavolo non possono essere presenti" (F. Ragaini, Gruppo<br />

Solidarietà, in Volontariato <strong>Marche</strong>, n. 3 2002).<br />

Un secondo livello su cui orientare la nostra attenzione può essere quello relativo alla definizione, dal<br />

punto di vista progettuale e operativo, della funzione di collegamento tra le diverse realtà di<br />

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