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uno sguardo d'insieme - CSV Marche

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Centro di Servizio per il Volontariato – Associazione Volontariato <strong>Marche</strong><br />

Tra supporto e sostituzione, quindi, i confini sembrano rimanere piuttosto deboli. E la situazione non<br />

migliora anche a fronte di un atteggiamento degli enti locali che alcuni volontari di lungo corso non<br />

esitano a descrivere come di delega totale nei confronti delle OdV. Talvolta i comportamenti delle<br />

istituzioni pubbliche sono di tale e tanto disinteresse che quella che inizialmente doveva essere una<br />

loro esclusiva azione, finisce per essere completamente accollata al terzo settore, a cui si<br />

corrispondono eventualmente dei fondi.<br />

“Dovrebbe soltanto avere un ruolo di supporto, di appoggio e le istituzioni pubbliche dovrebbero<br />

assumere il ruolo che compete loro, e invece le istituzioni invece non lo fanno e il volontariato<br />

deve supplire, tutto qua. Cioè, il volontariato dovrebbe essere un qualcosa di appoggio invece<br />

molto spesso è la spina dorsale a cui le istituzioni molto generosamente, tra virgolette, danno<br />

qualcosa. Cioè le situazioni dovrebbero essere invertite. Io adesso quando vado non mi sento più<br />

come se andassi a chiedere l’elemosina, però loro a volte sì, si credono generose perché danno<br />

qualcosa” (intervista 2, Milena, 31 anni)<br />

Questo passaggio, dal riconoscimento del pubblico di un problema come proprio ad una delega totale<br />

al volontariato nello svolgimento, spesso sembra avere delle ripercussioni di notevole portata. Come<br />

quella descritta da Moreno, che sottolinea la perdita proprio del carattere di volontario delle azioni<br />

che vengono messe in pratica.<br />

“I rischi…i rischi sono che noi non facciamo più volontariato: se un giorno volessimo dire di no<br />

a fare questo tipo di servizio in cui stiamo facendo volontariato, lasceremmo tanta gente a piedi.<br />

Non siamo più liberi di decidere sul nostro volontariato, non diventa più volontariato perché nel<br />

momento in cui non lo facciamo diversi disabili rimangono a piedi. (…) Se noi decidessimo in<br />

una riunione di consiglio, in una assemblea di non fare più questo tipo di servizio, creiamo dei<br />

danni alla cittadinanza. Se lo facciamo con i vigili, i vigili riprendono una parte del loro tempo e<br />

lo ridedicano alle scuole e buonanotte! Invece con i servizi sociali è diverso, perché non hanno né<br />

mezzi né uomini…e qui è diverso. E allora siamo un po’ troppo responsabilizzati. E’ nata come<br />

una cosa così, tra le righe, piano piano…ed è diventata una cosa grossa…Ed è difficile anche da<br />

sopportare, perché ci sono delle rotture dei mezzi non indifferenti, non vogliono mai intervenire,<br />

è come se fosse un lavoro. Qui dovremo prendere una decisione abbastanza tosta, perché il<br />

volontariato deve fare la parte del volontariato e l’ente deve fare la parte dell’ente…” (intervista<br />

1, Moreno, 47 anni)<br />

L’importanza della realtà volontaria sembra ormai ampiamente accettata da tutti, volontari e<br />

amministratori. Al punto da far pensare ad una integrazione effettiva del lavoro che le associazioni<br />

svolgono all’interno di un piano preposto dall’ente pubblico e da dare per scontato un contributo<br />

economico alle OdV coinvolte. Che non andrebbe neanche chiesto, ma dovrebbe automaticamente<br />

essere assegnato proprio in virtù della sostituzione che c’è in alcuni campi d’azione.<br />

“…Ci dovrebbero essere delle cose che già a livello istituzionale dovrebbero essere preposte e il<br />

volontariato dovrebbe essere un supporto, integrarsi a queste cose per migliorare il servizio,<br />

comunque fondamentale è il supporto istituzionale ad istituzioni tipo la nostra che hanno bisogno<br />

di fondi per andare avanti e da questo punto di vista, provincia e comune dovrebbero garantire il<br />

sostegno. Attualmente fanno qualcosa, sicuramente si potrebbe fare meglio, anche perché a<br />

livello di fondi, i soldi dalla provincia sono destinati, dopo, strada facendo a volte si perdono,<br />

non si sa dove vanno a finire, anche il fatto che bisogna sempre andare a chiederli, e questo è un<br />

dato di fatto (…) anche il fatto che devi sempre andare a bussare alle porte, questa è una cosa<br />

assurda, alla fine la provincia stanzia dei soldi per le associazioni di volontariato, non capisco<br />

perché devo andare a bussare alle porte per farmi dare cose che mi spettano.” (intervista 14,<br />

Claudio, 22 anni)<br />

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