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uno sguardo d'insieme - CSV Marche

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Seconda parte Volontariato e… motivazioni<br />

I limiti dell’azione del pubblico sembrano essere proprio il punto su cui i volontari di lungo corso<br />

rivolgono la loro attenzione per rendere ancora più chiara l’importanza del loro ruolo.<br />

230<br />

Il volontariato nasce proprio perché le istituzioni pubbliche sono carenti in certi casi quindi<br />

l’opera del volontariato dovrebbe essere preminente nel senso: non perché è più valida l’opera<br />

dell’associazione di volontariato ma perché l’attività pubblica arriva fino ad un certo punto e poi<br />

non va più avanti. Se non c’è il volontariato certi discorsi non vengono portati avanti: il<br />

volontariato esiste perché in certi settori c’è carenza perché non esisterebbe il volontariato se<br />

tutti quanti tutelassero l’ambiente. Uno dei motti di (associazione) è che (associazione) opera<br />

perché domani non ci sia più bisogno di (associazione). Stiamo operando per far sì che tutto<br />

migliori e se tutti facessero quello che è necessario fare non ci sarebbe bisogno del volontariato.”<br />

(intervista 38, Diego, 57 anni)<br />

Un’osservazione importante che Diego porta alla nostra attenzione, è il carattere di reciprocità che<br />

esiste tra pubblico e volontariato: se il pubblico fosse autosufficiente e non avesse carenze, non ci<br />

sarebbe bisogno del volontariato e quindi non esisterebbero neanche le OdV. In questo senso,<br />

un’ottima azione del pubblico o l’esaurimento della missione dell’associazione, significherebbero la<br />

scomparsa delle OdV. Ma siamo sicuri che i volontari di lungo corso, in questo caso, auspichino<br />

questo?<br />

“In generale certo che se il pubblico facesse tutto, non ci sarebbe bisogno del volontariato,<br />

sarebbe però una società utopistica, non ti pare? Però lo stato non può arrivare a tutto, non può<br />

arrivare a tutto.” (intervista 4, Arianna, 58 anni)<br />

A noi sembra di no, che non se lo augurino affatto: le società utopistiche, quelle di cui parla Arianna<br />

non sembrano realistiche e, si sa, lo stato non può arrivare a tutto… Non sembra essere in grado, per<br />

esempio, di dare quei valori e quegli insegnamenti che derivano proprio dalla sua mancanza, proprio<br />

dall’esistenza delle OdV che coprono il vuoto che si apre tra stato e mercato.<br />

I volontari nuovi<br />

I volontari che da poco si sono inseriti all’interno delle associazioni, sembrano individuare<br />

maggiormente il ruolo di supplente della loro azione rispetto ai bisogni espressi dalla popolazione e<br />

alle azioni intraprese dagli enti pubblici.<br />

“Penso che abbia un ruolo molto importante…si va a rispondere a dei bisogni che, forse, non<br />

trovano risposta in altro modo…” (intervista 48, Loredana, 25 anni)<br />

Un carattere che viene sottolineato da (intervista 51, Marco, 19 anni) è la differenza sostanziale del<br />

lavoro delle OdV e rispetto a quello pubblico. Le associazioni, nella rappresentazione che ne ha il<br />

volontario, tendono ad avere un rapporto più diretto con la popolazione e per questo lo ritiene più<br />

efficace.<br />

“Ha un ruolo importante perché riesce ad operare in certe realtà che altrimenti le istituzioni<br />

farebbero fatica ad aiutare, ha un valore importante anche perché riesce a sensibilizzare anche la<br />

gente, (…) non perché le istituzioni non siano attive in questo senso, ma i volontari vengono<br />

avvertiti dalla gente in maniera un po’ diversa, perché noi siamo un po’ persone come le altre<br />

che s’inseriscono in una determinata attività e quindi forse riusciamo ad essere più vicini ad es.<br />

dei messaggi televisivi dove c’è un distacco molto maggiore…l’attività del volontario sul campo<br />

riesce ad avere un contatto più efficace con la gente, questo vedo nel mio contesto.” (intervista<br />

51, Marco, 19 anni)

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