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uno sguardo d'insieme - CSV Marche

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Centro di Servizio per il Volontariato – Associazione Volontariato <strong>Marche</strong><br />

pubbliche di erogazione e gestione diretta a favore dei soggetti privati…” 26 . Un indicatore<br />

importante per la ridefinizione del volontariato del futuro.<br />

Le indicazioni regionali<br />

L’altro aspetto importante da tenere in considerazione per chi opera nel volontariato riguarda la<br />

cornice regionale di riferimento così come si è costruita in questi anni dedicati alla implementazione<br />

del “Piano regionale per un sistema integrato di interventi e servizi sociali”.<br />

Terminata la prima sperimentazione dei Piani di ambito 2003 sono state definiti i nuovi obiettivi di<br />

programmazione territoriale a scadenza triennale su cui sono partiti i primi piani triennali presentati<br />

in Regione nel Giugno 2005.<br />

Uno dei primi obiettivi indicati nelle “linee guida per la predisposizione dei piani triennali di ambito<br />

sociale – obiettivi 2005/2007” riguarda proprio lo sviluppo della partecipazione attiva dei cittadini e<br />

degli attori della governance attraverso il sostegno alla “…crescita della partecipazione volgendo<br />

particolare attenzione al coinvolgimento delle nuove generazioni, dei cittadini, delle famiglie e del<br />

mondo delle imprese…” 27 .<br />

Una indicazione importante perché ribadisce ciò che ho riportato all’inizio di questo articolo e cioè la<br />

necessità di aprirsi, da parte del volontariato, alle diverse componenti della società civile che, come<br />

tali, costituiscono il tessuto di riferimento, per dare corpo ad un sistema che sia realmente partecipato<br />

nella costruzione di un sistema di benessere collettivo. “..La partecipazione dei giovani – si legge<br />

nelle linee guida – dei cittadini e delle famiglie al sistema dei servizi e degli interventi sociali è la<br />

condizione per affermare processi di inclusione attiva e di coesione sociale…” 28 . Un coinvolgimento<br />

necessario giacchè i soggetti della domanda di welfare conoscono le necessità a cui si deve<br />

provvedere, hanno idee, energie e competenze con le quali partecipare attivamente alla soluzione dei<br />

problemi che li riguardano e perché un crescente numero di giovani – scarsamente coinvolti nelle<br />

realtà di volontariato organizzato come risulta dall’indagine stessa – in realtà chiedono di partecipare,<br />

contare e decidere per affermare un welfare in grado di produrre processi di inclusione attiva,<br />

necessari per arrivare ad <strong>uno</strong> sviluppo qualificato e sostenibile. Un coinvolgimento necessario infine<br />

perché le reti di prossimità (le famiglie, i vicini, i cittadini residenti nella stessa via o quartiere)<br />

rappresentano una risorsa importante per il tessuto sociale, in ragione dei legami di solidarietà e<br />

reciprocità che esse sanno cementare.<br />

Si tratta di indicazioni importanti per il volontariato e utili per un suo ripensamento e per una<br />

riqualificazione della sua presenza pubblica, a condizione però che sappia aprirsi alle istanze della<br />

società civile, senza però pretendere di rappresentarla tutta. Le caratteristiche del tessuto sociale<br />

marchigiano (un misto tra ricchezza e frammentazione) e la scelta di operare in termini di governance<br />

da parte del sistema politico regionale e locale nel suo complesso, costituiscono una sfida importante<br />

per le organizzazioni di volontariato che devono sentirsi parte di un processo più ampio. Un processo<br />

che, per funzionare, chiede a questo mondo di produrre idee, esperienze, novità, capacità di lettura e<br />

di analisi dei contesti che cambiano, capacità di sostenere processi nuovi di autorganizzazione dei<br />

cittadini, capacità di costruire legami e tessere reti di collaborazione con l’intero contesto del terzo<br />

settore.<br />

Le esperienze di questi anni<br />

Qualcosa si è effettivamente mosso in questi anni a fronte delle indicazioni regionali relative alla<br />

implementazione del Piano Sociale Regionale. Un processo di partecipazione che ha coinvolto anche<br />

il volontariato in maniera significativa e che attesta la necessità non solo di proseguire su questa<br />

strada, ma di investire su questo livello di partecipazione, affinché la presenza del volontariato sia<br />

sempre più rivolta alla complessità dei problemi del territorio e sempre meno alla tutela della propria<br />

specifica associazione.<br />

26<br />

Lavinia Bifulco (a cura di): le politiche sociali – temi e prospettive pag. 26<br />

27<br />

Regione <strong>Marche</strong>: “linee guida per la predisposizione dei piani triennali di ambito sociale – obiettivi<br />

2005/2007” pag. 20<br />

28<br />

ibidem pp. 20-21<br />

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