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uno sguardo d'insieme - CSV Marche

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Seconda parte Volontariato e… motivazioni<br />

136<br />

di formazione sì, ma senza strafare, penso ci sia più bisogno di cose concrete, di voglia di fare<br />

piuttosto che altro.” (intervista 14, Claudio, 22 anni)<br />

Anche un altro volontario esprime qualche resistenza quando gli proponiamo di parlare di corsi di<br />

formazione, ammettendo però che in associazioni che svolgono interventi di tipo assistenziale e<br />

sanitario, i corsi sono di fatto insostituibili.<br />

“Avviene tutto in modo spontaneo, naturale. Non abbiamo mai pensato che fosse necessario.<br />

Sicuramente sarebbe una cosa positiva affiancare il nuovo socio ma a questo si cerca di ovviare<br />

cercando di mettere il socio a proprio agio. (…) Penso che il volontariato debba essere<br />

un’attività spontanea. L’attività formativa potrebbe essere utile quando si richiede al volontario<br />

qualcosa di particolare. Per esempio, la protezione civile che ha necessità che i suoi aderenti<br />

siano pronti a soccorrere qualc<strong>uno</strong> che ha subito traumi, allora si. Ma il volontario è volontario<br />

perché lo fa spontaneamente, se poi la cosa diventa forzata credo che non vada bene”<br />

(intervista 38, Diego, 57 anni)<br />

Nella realtà in cui egli opera, invece, si cerca di accogliere e coinvolgere persone nuove mettendole a<br />

proprio agio e soprattutto stimolandole a portare dentro l’associazione tutte le proprie conoscenze ed<br />

esperienze, mettendole così a disposizione di tutta l’associazione.<br />

“Ora faccio mente locale sull’ultimo iscritto di (nome associazione) che è un ragazzo molto<br />

timido ed è stato con noi in occasione dell’ultimo viaggio (…). Abbiamo cercato di metterlo a<br />

suo agio in tutti i modi e di fargli capire che più che un’associazione si tratta di vivere insieme<br />

delle realtà come se fossimo al livello familiare. Il socio viene stimolato, spronato a mettere in<br />

evidenza, a mettere al servizio dell’associazione tutta la sua esperienza e tutta la sua conoscenza<br />

dell’ambito in cui opera. C’è una ragazza che sicuramente ci darà una mano, un aiuto non<br />

indifferente (…) È un socio che viene stimolato a portare la sua esperienza.” (intervista 38,<br />

Diego, 57 anni)<br />

Ma, naturalmente, troviamo anche volontari che ritengono utili le iniziative di formazione.<br />

Tra questi, c’è un intervistato che richiama l’attenzione sull’aspetto economico:<br />

“Quest’anno però si fa un corso finanziato dal <strong>CSV</strong> anche per la formazione di quelli che<br />

dovrebbero essere i sostituti, i ricambi…(…) questo anche per i nuovi soci per avere quelle<br />

conoscenze… (…) Questi corsi sono importanti, possibilmente se sono tutti finanziati è ancora<br />

meglio (risata) perché delle volte sono anche molto dispendiosi. Pagare chi viene a istruire, fare<br />

formazione ha pure un costo. Quindi riversarlo sui soci non è sempre una cosa piacevole. Questo<br />

l’abbiamo attivato gratis però so che da altre parti costano 180, 200 euro, non è neanche poco.”<br />

(intervista 25, Agostino, 38 anni)<br />

Un’altra intervistata nota qualche difficoltà nello svolgimento delle attività e ritiene che un corso,<br />

come quello che è stato fatto quando è nata l’associazione (e che lei stessa ha frequentato) potrebbe<br />

effettivamente essere di aiuto:<br />

“Bè… i primi anni mi ricordo che avevamo fatto dei corsi di aggiornamento anche, adesso<br />

ultimamente non lo so, non credo, forse ci vorrebbero perché in realtà queste persone vengono e<br />

poi devono farsi un po’ tutto da sole, questo sì.” (Intervista 4, Arianna, 58 anni)<br />

Anche la testimonianza che segue è di una volontaria che riconosce l’importanza della formazione:<br />

non si parla, però, di corsi, bensì dell’organizzazione di rappresentazioni teatrali, che l’associazione<br />

in questione porta avanti ponendosi diversi obiettivi. Prima di tutto, si tratta di un’OdV che ha

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