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uno sguardo d'insieme - CSV Marche

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Centro di Servizio per il Volontariato – Associazione Volontariato <strong>Marche</strong><br />

Come si può immediatamente notare, i rapporti più frequenti sono proprio con istituzioni di tipo<br />

pubblico: la scuola e la sede della Circoscrizione del comune che in questo caso ospita anche la sede<br />

dell’associazione in questione. Oltre a questi, sono due gli assessorati con cui il dirigente intrattiene i<br />

rapporti più intensi: l’assessore alle politiche sociali e ai servizi educativi. Anche altri?<br />

“Con i sindacati, con i sindacati che vengono magari qua a fare una lezione l’abbiamo fatta,<br />

quest’anno abbiamo rapporti con l’ASL, per cui adesso abbiamo degli incontri inter-culturali con<br />

le donne fatti con l’ostetrica, per le nostre studentesse… rapporti ne abbiamo.” (intervista 6,<br />

Caterina, 57 anni)<br />

I rapporti che intessono i dirigenti sono dunque numerosi e con diverse entità territoriali: dai servizi<br />

sanitari ai sindacati, dagli assessori ad altre associazioni, sia affini (per tipologia di servizio prestato)<br />

che non.<br />

“Noi abbiamo rapporti con tutti quanti… rapporti con il comune di (…). in primo luogo anche<br />

perché noi siamo qui in una sede che è comunale, quindi i rapporti con il sindaco, gli assessori<br />

sono rapporti ottimi. (…) Noi siamo un’associazione apolitica, non è che….Con altre<br />

associazioni noi abbiamo rapporti (…), magari si fanno anche delle cose insieme. Ultimamente<br />

per es. abbiamo fatto una raccolta di fondi per il terremoto lì del sud-est asiatico che abbiamo<br />

consegnato ad un’associazione di volontariato (…) nello Sri Lanka. Abbiamo fatto una raccolta<br />

in piazza sotto un gazebo con il freddo che c’era in quei periodi era una cosa pazzesca, insieme<br />

alla Croce Verde, all’Associazione Nazionale Tumori, su una proposta venuta<br />

dall’amministrazione comunale…” (intervista 29, Gianfranco, 54 anni)<br />

Come illustrato in questo caso, l’associazione è inserita anche in una rete di altre associazioni con cui<br />

a volte si trova a collaborare ad iniziative comuni o per la gestione quotidiana dei servizi. Sembra<br />

quasi che, considerate nella loro complessità e diversità, queste associazioni, e in particolare quelle<br />

che si occupano della fornitura di servizi socio-sanitari, formino una sorta di “puzzle del benessere”<br />

dei cittadini…<br />

“Con le altre associazioni qui che gestiscono le ambulanze, (…); con la protezione civile e poi i<br />

gruppi donatori sangue cioè l’Avis (…), con l’Unitalsi. Noi mettiamo a disposizione quello che<br />

abbiamo, loro mettono a disposizione quello che hanno e facciamo, collaboriamo. Io questa<br />

apertura, questa caratteristica l’ho data all’associazione, non è chiusa. Ho cercato di dargli<br />

questa impronta e penso di esserci riuscito, penso.” (intervista 40, Michele, 60 anni)<br />

Associazioni aperte, dunque, come afferma questo dirigente, che questa apertura l’ha voluta e<br />

promossa. Questa apertura verso l’esterno sembra avere un significato preciso: poter prendere dal<br />

territorio ciò che questo può dare e restituirlo in un secondo momento in termini di assistenza e<br />

supplenza rispetto agli enti territoriali.<br />

“A volte purtroppo diventa un modo per tappare una mancanza delle istituzioni come potrebbe<br />

essere il comune, come ruolo politico, arriva dove l’istituzione non arriva, ma l’istituzione un po’<br />

forse ci marcia su questa cosa, io lo vedo più come una risorsa da integrare con le proprie. Il<br />

volontario non ha professionalità però ha forse quello che, magari chi lavora in questo ambito<br />

per molti anni… la motivazione. (…) il volontario, se non ha la motivazione, non lo fa, perché<br />

non ha una contropartita di quello che fa. La motivazione è la cosa principale ed è quella che ti<br />

spinge anche ad essere aperto al cambiamento, anche se non è professionale.” (intervista 17,<br />

Marina, 24 anni)<br />

Il ruolo supplente delle OdV rispetto alle istituzioni pubbliche è quindi una condizione di cui i<br />

dirigenti sembrano essere pienamente consapevoli.<br />

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