uno sguardo d'insieme - CSV Marche
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I volontari di lungo corso<br />
Centro di Servizio per il Volontariato – Associazione Volontariato <strong>Marche</strong><br />
Anche i volontari di lungo corso, così come i dirigenti, tendono a dare una valutazione negativa del<br />
ricambio continuo di volontari all’interno dell’associazione e a sottolineare i disagi che derivano da<br />
questo tipo di turn over.<br />
“…Di solito siamo sempre gli stessi e sicuramente questo rappresenta un vantaggio…perché c’è<br />
una certa continuità, si fanno dei corsi di formazione dove i volontari sono sempre aggiornati,<br />
rimangono sempre attenti, sono sempre tesi ad imparare di più… ci si confronta…anche se ci<br />
sono comunque dei nuovi ingressi, e anche a loro proponiamo una amicizia, che può maturare<br />
sempre più, e questo può avvenire soprattutto se la collaborazione è duratura…” (intervista 44,<br />
Tamara, 34 anni)<br />
Quello che sembra emergere da quest’ultimo stralcio è il vantaggio di un gruppo di persone che<br />
lavorano in modo compatto da diversi anni. Questo infatti sembra risiedere anche nella conoscenza<br />
reciproca che si crea e che rende più facili i rapporti interni. Ma, così facendo, si rende anche più<br />
difficile la sostituzione di coloro che, per forza di cose, anche dopo molti anni, devono abbandonare il<br />
volontariato.<br />
“Io sono 25-26 anni che sono qua e vedo sempre le solite facce e qualche giovane che entra e<br />
partecipa, ma questi nuovi dopo un anno, un anno e mezzo, spariscono dalla circolazione. (…)<br />
forse speravano qualcosa di diverso…molti perché trovano un lavoro, dopo non hanno più tempo<br />
disponibile, alcuni magari si aspettavano cose diverse. (…) C’è il vantaggio che quelli che ci<br />
sono legano molto fra di loro, c’è lo svantaggio che purtroppo quelli che non vengono più per<br />
svariati motivi, malattie, anche gli anni che passano perché si fanno degli sforzi non indifferenti,<br />
è difficile sostituirli.” (intervista 26, Daniele, 56 anni)<br />
In alcune, e più positive, realtà, non possiamo parlare di un vero e proprio turn over in quanto non ci<br />
sono uscite ma solo entrate…<br />
“… Più che un ricambio c’è un incremento costante…chiaramente dove c’è un movimento io<br />
sono convinto che è sempre un vantaggio e che la staticità non è una bella cosa, inoltre essendoci<br />
più che altro un incremento questo è benvenuto. (…) Sono giovani, giovanissimi…abbiamo<br />
moltissimi ragazzi tra i 18 e i 25 anni provenienti dalle scuole superiori e dall’Università (…) i<br />
giovani sono entusiasti e l’associazione si basa principalmente su questi nuovi giovani anche<br />
perché sono operativi, sono soci volontari che si danno da fare nell’associazione” (intervista 3,<br />
Giovanni, 66 anni)<br />
Un caso curioso è quello dell’associazione in cui opera Elisa, che ha fatto proprio del ricambio<br />
continuo il proprio punto di forza.<br />
“Per noi è assolutamente importante che siano sempre nuovi. Perché (…) la spinta, ciò che<br />
spinge queste persone a entrare nella nostra associazione, a venire in contatto con la nostra<br />
associazione, è la partenza. Noi ci siamo resi conto che è molto motivante, per le persone, fare<br />
l’esperienza diretta della partenza.<br />
Siccome noi chiediamo (…) una preparazione che non è molto coinvolgente, non è tassativa, non<br />
è pesante, le persone che vogliono partire devono entrare un po’ nei meccanismi<br />
dell’associazione, però non è che richiediamo chissà quali garanzie, da una parte noi ci<br />
rendiamo conto che i ragazzi vogliono molto fare questa esperienza, dall’altra parte noi non gli<br />
chiediamo tantissimo, quindi sono molto interessati alla nostra associazione per questo motivo<br />
qua. (…)<br />
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