uno sguardo d'insieme - CSV Marche
uno sguardo d'insieme - CSV Marche
uno sguardo d'insieme - CSV Marche
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Seconda parte Volontariato e… motivazioni<br />
hanno incontrato il volontariato in diverse fasi della propria vita, e che hanno avuto un ruolo<br />
assolutamente attivo nel loro coinvolgimento più recente con un’associazione – e non solo nel loro<br />
coinvolgimento ma, in diversi casi, nella stessa fondazione dell’OdV.<br />
Invece, le persone che ci hanno raccontato il proprio primo incontro con il volontariato tratteggiano<br />
situazioni in cui il proprio ruolo appare un po’ più in secondo piano, mentre sembrano contare di più,<br />
parallelamente, alcune circostanze esterne che li hanno avvicinati ad una particolare associazione e<br />
tra queste, soprattutto, le esortazioni che sono loro pervenute da altre persone che erano già attive<br />
nell’OdV in questione – in particolare, da persone che hanno partecipato alla fondazione<br />
dell’associazione e/o che vi ricoprono un ruolo centrale.<br />
I due casi seguenti sono esemplari di quanto appena osservato. Nel primo si tratta di una ragazza di<br />
21 anni, che chiameremo Elena, attiva nell’OdV da tre. Dal suo racconto emerge il ruolo di primo<br />
piano che ha avuto J., il presidente dell’associazione, che ha convinto l’intervistata ad accompagnarlo<br />
in una delle attività in cui consiste l’impegno volontario. Tra i fattori che sembrano aver persuaso<br />
l’intervistata a vincere le proprie precedenti resistenze verso quella particolare attività volontaria e a<br />
entrare a far parte dell’OdV sembra avere influito anche il fatto che conoscesse alcune delle persone<br />
che vi prestavano servizio.<br />
96<br />
“Mi ha convinta J. all’inizio. (…) Ho iniziato perché R. un giorno mi chiese se avevo voglia di<br />
fargli compagnia per andare a fare una dimissione con lui. Io, all’inizio, quando vedevo<br />
un’ambulanza avevo mal di pancia, stavo male e gli ho detto “va bene, ci vengo, giusto perché<br />
sei tu” e da lì non ho più lasciato perdere. A parte che conoscevo già A., quell’altro ragazzo che<br />
stava di là, che lo conoscevo, ero sua amica, poi c’era anche un altro ragazzo, poi c’era F. e<br />
anche qualcun altro e sono venuta, e da lì non mi sono più staccata.” (intervista 15, Elena, 21<br />
anni – anche le iniziali dei nomi sono di fantasia, NDR)<br />
Il caso seguente è invece quello di una signora che ha scoperto il volontariato dopo essere andata in<br />
pensione.<br />
Diversamente da quanto emerge nell’intervista precedente – in cui l’intervistata non fa mai<br />
riferimento all’attività specifica dell’associazione e quando le si chiede di delucidare le motivazioni<br />
che la spingono a rimanere attiva, parla piuttosto del clima di amicizia e convivialità interno al<br />
gruppo dei volontari - qui conta molto l’amore per la particolare attività svolta dall’associazione,<br />
ovvero l’insegnamento: questa potremmo dire che sembra essere la condizione “necessaria” ad avere<br />
spinto Arianna, l’intervistata verso il volontariato. Ma, forse, non sarebbe successo, se non si fossero<br />
verificate due circostanze: la fine dell’attività lavorativa da una parte, e dall’altra l’incoraggiamento<br />
da parte delle sue ex-colleghe che, dopo essere andate in pensione, avevano fondato l’associazione.<br />
Hanno inciso, secondo l’intervistata, anche la curiosità ed il piacere di misurarsi sempre con<br />
esperienze nuove, aspetto che viene vissuto anche come un modo di mettersi alla prova (e infatti<br />
l’intervistata fa notare che, a scuola, insegnava materie decisamente diverse da quelle di cui si occupa<br />
ora come volontaria)<br />
“Io sono andata in pensione, non tanto perché… non tanto perché ero stanca dal lavoro, ma<br />
perché c’era questa finestra, e avevo paura di rimanere bloccata, come tanti altri, di rimanere<br />
bloccata fino ai sessanta anni, e quindi problemi anche di rimanere in classe, con alunni sempre<br />
più vivaci. Quindi, il primo anno mi sono goduta la libertà, poi le mie amiche che avevano<br />
fondato questa associazione mi hanno proposto questa cosa, e appunto, cosa mi ha spinto? Mi<br />
ha spinto che io sono di carattere che mi piace fare le cose nuove, anzi mi piace mettermi in<br />
gioco in cose nuove, quindi provare questa cosa e ritornare a insegnare nello stesso tempo… io<br />
la motivazione è stata tornare a insegnare, perché ad un’insegnante, che ha sempre insegnato<br />
manca un po’ questo rapporto con l’alunno, questo rapporto di trasmissione di qualcosa, anche<br />
perché in fondo l’energia ancora c’è, quindi la voglia di trasmettere qualcosa ancora c’è. E<br />
quindi, chiaramente all’inizio avevo un po’ paura, (…) però loro mi hanno detto “vieni, prova,