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Università degli Studi di Ferrara

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tipo F126: selce d’origine marina sconosciuta.<br />

Cap. 5 Payre 130<br />

La maggior parte del materiale osservato proviene dall’altopiano <strong>di</strong> Cruas, a sud<br />

del sito, ai bor<strong>di</strong> della Valle del Rodano; la selce veniva raccolta in superficie o nel bacino<br />

idrografico, in fonti <strong>di</strong> approvvigionamento situate tra i 5 e i 15 km <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza dal sito, e<br />

la selce alpina è stata utilizzata pochissimo.<br />

L’uomo si muoveva su un asse Sud-Nord <strong>di</strong> circa 60 km, ai limiti del Gard<br />

(Languedoc), ma la maggior parte della selce proveniva da settori locali/semi locali a non<br />

oltre 20 km <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza, raccolta sotto forma <strong>di</strong> ciottoli, arnioni, placchette. Le <strong>di</strong>verse<br />

fonti d’approvvigionamento possono essere correlate alle <strong>di</strong>verse zone <strong>di</strong><br />

frequentazione dell’uomo (Fernandes et al., 2010).<br />

Fig.5.12: fonti d’approvvigionamento della selce per il livello Gb <strong>di</strong> Payre (<strong>di</strong>segno <strong>di</strong> P. Fernandes e J-P.<br />

Raynal; da Fernandes et al.., 2010).

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