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Università degli Studi di Ferrara

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Cap. 5 Payre 146<br />

Nel caso <strong>degli</strong> altri errori, invece, non si nota una loro stretta relazione con i <strong>di</strong>versi<br />

meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> scheggiatura, in quanto appaiono equamente <strong>di</strong>stribuiti sui prodotti ottenuti<br />

con tutti i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> débitage utilizzati presenti.<br />

Non sembra inoltre esserci una relazione tra il momento in cui si incorre in un<br />

errore e una fase precisa della catena operativa per quanto riguarda i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> débitage<br />

unipolare, centripeto, Levallois e S.S.D.A.: stimmate <strong>di</strong> errori sono ravvisabili tanto su<br />

prodotti relativi alla messa in forma del nucleo quanto su prodotti relativi alla gestione<br />

delle convessità e alla piena produzione. Si <strong>di</strong>scostano però da questo assunto i prodotti<br />

ottenuti con débitage <strong>di</strong>scoide, unifacciale e bifacciale: la maggior parte <strong>degli</strong> errori si<br />

rinviene infatti nella fase della messa in forma ma soprattutto dalla fase <strong>di</strong> plein<br />

débitage.<br />

Tra il materiale proveniente dal livello D vi sono anche numerosi (399) strumenti<br />

ritoccati quali raschiatoi, denticolati ed encoches: l’attenzione nei loro riguar<strong>di</strong> è stata<br />

posta alfine <strong>di</strong> comprendere se alcune schegge con stimmate <strong>di</strong> errori potessero essere<br />

state riprese o meno e riutilizzate successivamente ad una fase <strong>di</strong> ritocco dei margini. E’<br />

interessante capire se alcuni errori non inficino la funzionalità della scheggia, ovvero se<br />

ci possa essere un “utilizzo” dell’errore, o piuttosto un “riutilizzo” <strong>di</strong> esso. È stato<br />

constatato che come supporto per gli strumenti siano state scelte le schegge migliori<br />

(35), quelle cioè che non presentassero stimmate <strong>di</strong> errori, né sulla faccia ventrale, né su<br />

quella dorsale, che potessero intaccare la morfologia del manufatto. Infatti sulle schegge<br />

ritoccate vi sono comunque errori come bulbi <strong>di</strong>edri e doppi bulbi, mentre in alcuni casi<br />

è stato ritoccato il margine fratturato <strong>di</strong> netto <strong>di</strong> un frammento <strong>di</strong> Siret. Questo dato<br />

potrebbe essere però falsato dal ritocco, il quale potrebbe aver occultato errori come<br />

una riflessione della scheggia o una sua frattura.<br />

Nel sito <strong>di</strong> Payre si osserva dunque una peculiare manualità e gestione <strong>di</strong> quelli che<br />

sono appunto gli errori <strong>di</strong> débitage: spesso questi “errori” vengono ripresi e riutilizzati,<br />

sovente dopo ritocco del margine tagliente, e non vanno a compromettere la<br />

funzionalità del manufatto. L’errore in questo modo non risulta più tale, ma anzi può<br />

essere classificato come un incidente <strong>di</strong> scheggiatura riconosciuto, ripreso e riutilizzato:

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