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Università degli Studi di Ferrara

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Cap. 7 Riparo Tagliente<br />

Al tetto della prima unità (fine del taglio 25) è documentato un episo<strong>di</strong>o<br />

pedogenetico. I principali episo<strong>di</strong> si possono cosi schematizzare (Cremaschi in<br />

Bartolomei et al., 1982):<br />

a) fessurazione per <strong>di</strong>ssoluzione del substrato roccioso;<br />

b) colluvio <strong>di</strong> se<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> suoli;<br />

c) prevalente accumulo <strong>di</strong> crioclasti;<br />

d) arretramento del fronte del riparo con consistente crollo della volta;<br />

e) prevalente se<strong>di</strong>mentazione eolica, intercalata a tre episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> consistente<br />

attività termoclastica;<br />

a’) pedogenesi<br />

In questa unità stratigrafica, gli eventi se<strong>di</strong>mentari si collocano tra due fasi<br />

pedogenetiche e sembrano rappresentare un intero ciclo climatico glaciale. Questo ciclo<br />

climatico sembra essere stato marcato inizialmente da un repentino raffreddamento e<br />

poi da una fase fredda e arida, che via via <strong>di</strong>venta sempre più temperata.<br />

L’evento pedogenetico finale coincide con la comparsa dei primi reperti litici<br />

attribuiti al protoaurignaziano, corrispondente all’intersta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Denekamp-Arcy.<br />

L’unità stratigrafica superiore ha un spessore <strong>di</strong> 1,80 m; la base è costituita dalla<br />

superficie <strong>di</strong> erosione descritta che limita il tetto della unità 1b e presenta un accumulo<br />

<strong>di</strong> ghiaie (2a) dovuto a fenomeni <strong>di</strong> geliflusso in clima periglaciale. Sopra questo strato si<br />

sono depositate due unità. La prima, 2b, comprende i tagli 18-15 ed è costituita da<br />

breccia me<strong>di</strong>a e grossolana in matrice limosa (loëss) intercalata da livelli antropizzati.<br />

Un importante crollo determinato da macrogelivazione, è stato riconosciuto come<br />

l’evento responsabile della messa in posto del masso al margine esterno del riparo, che<br />

chiude questa unità. La seconda, 2c, comprende i tagli dal 14 al 5 ed è costituita da una<br />

breccia minuta e me<strong>di</strong>a con clasti a spigoli vivi, con scarsa matrice limoso-sabbiosa<br />

alternata a strati in cui è largamente prevalente l’apporto antropico.<br />

Questo evento è altresì da relazionare a una fase <strong>di</strong> se<strong>di</strong>mentazione eolica<br />

avvenuta dopo l’intersta<strong>di</strong>o d’Arcy, nella vicinanza del sito. L’unità 3, poco potente e<br />

asportata durante i primi scavi, è prevalentemente costituita da piccoli crolli dovuti alla<br />

degradazione delle pareti sovrastanti il riparo, contenuti in matrice limoso–argillosa. Al<br />

tetto si è evoluto un suolo, legato alla copertura arborea, <strong>di</strong> età olocenica.<br />

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