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Università degli Studi di Ferrara

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3.4.4 L’ANALISI FUNZIONALE<br />

Cap. 3 Cà Belvedere <strong>di</strong> Monte Poggiolo<br />

Il fatto che i rimontaggi siano presenti in tutti i livelli archeologici e che la materia<br />

prima utilizzata fosse presente sul sito, porta a chiedersi se l’occupazione paleolitica<br />

rappresentasse un atelier de taille o se i manufatti litici rinvenuti fossero il risultato <strong>di</strong><br />

un’occupazione più complessa, come testimonierebbe la presenza <strong>di</strong> tutte le tappe della<br />

catena operativa (Ollè et al., 1998).<br />

L’analisi funzionale è stata dunque effettuata per rispondere a tale quesito.<br />

Innanzitutto è stato stabilito un numero aleatorio per il campione da stu<strong>di</strong>are, ovvero<br />

100 manufatti i cui parametri morfopotenziali fossero ottimali per il loro utilizzo; <strong>di</strong><br />

questi 100 manufatti ne sono stati selezionati 75 provenienti dai vari rimontaggi, <strong>di</strong> cui 3<br />

nuclei e 72 schegge, e 25 manufatti isolati.<br />

Allo stu<strong>di</strong>o dei manufatti archeologici è stato affiancato uno stu<strong>di</strong>o sperimentale<br />

effettuato su ciottoli provenienti dai <strong>di</strong>ntorni del sito e <strong>di</strong> tutti i litotipi presenti nel<br />

record archeologico, scheggiati secondo i processi <strong>di</strong> sfruttamento qui identificati alfine<br />

<strong>di</strong> ottenere prodotti simili.<br />

I manufatti archeologici e sperimentali, stu<strong>di</strong>ati al S.E.M. (microscopio a scansione<br />

elettronica) e poi messi a confronto, hanno permesso <strong>di</strong> ottenere dati utili su 27 dei 100<br />

manufatti archeologici: è stato dunque possibile scoprire che 10 <strong>di</strong> essi furono utilizzati<br />

per tagliare biomassa animale tenera e pelle, 10 per la lavorazione <strong>di</strong> materiale vegetale,<br />

4 per la lavorazione del legno e 3 manufatti hanno dato un risultato indeterminato.<br />

Le attività svolte a Cà Belvedere <strong>di</strong> Monte Poggiolo erano essenzialmente rivolte<br />

alla macellazione e scarnificazione delle masse animali e gli oggetti utilizzati per tale<br />

scopo presentano un angolo attivo laterale o semi-piatto, molto regolare; la maggior<br />

parte <strong>di</strong> essi è interessata dall’utilizzo <strong>di</strong> più <strong>di</strong> un tranciante sullo stesso manufatto.<br />

Un’azione trasversale-obliqua <strong>di</strong> raschiatura è tipica invece dei manufatti utilizzati<br />

per la lavorazione <strong>di</strong> materiale vegetale, per i quali viene sfruttato un solo angolo attivo.<br />

Per quanto riguarda i manufatti utilizzati per la lavorazione del legno vi è<br />

dell’incertezza, ma attraverso il confronto con i dati ottenuti sperimentalmente<br />

sembrerebbero essere stati sfruttati per il taglio o la raschiatura <strong>di</strong> elementi lignei (Ollè<br />

et al., 1998).<br />

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