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Università degli Studi di Ferrara

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ESERCIZIO 1<br />

Appen<strong>di</strong>ce 1. La collezione sperimentale IP Isernia<br />

Il primo esercizio prevede l’ottenimento <strong>di</strong> almeno tre schegge funzionali con un<br />

metodo <strong>di</strong> débitage non imposto.<br />

666: utilizza una materia prima abbastanza buona dove è presente anche il cortice; vi è<br />

già un piano <strong>di</strong> percussione che però non viene sfruttato bene in quanto il primo<br />

colpo viene dato troppo forte e in <strong>di</strong>rezione sbagliata. Di conseguenza cambia il<br />

piano <strong>di</strong> percussione e ricava quattro schegge, delle quali solo una è funzionale. Le<br />

schegge risultano dunque larghe e corte, il ché denota la mancanza <strong>di</strong> criteri<br />

tecnici, fatto ravvisabile anche dalla presenza <strong>di</strong> coni incipienti e dalla mancanza <strong>di</strong><br />

abrasione, nonché dalla presenza <strong>di</strong> ben tre piani <strong>di</strong> percussione e dall’abbandono<br />

del nucleo ancora sfruttabile. Probabilmente è stato utilizzato un percussore<br />

troppo grande.<br />

ALH: utilizza una materia prima molto buona, dove è già presente un piano <strong>di</strong><br />

percussione naturale che viene sfruttato in maniera regolare, anche se ne viene<br />

aperto un altro. Le schegge risultanti sono <strong>di</strong> forma abbastanza regolare,<br />

quadrangolare, con talloni lisci, ma spesso riflesse e/o sorpassate; da notare anche<br />

la presenza <strong>di</strong> incidenti <strong>di</strong> Siret. Il nucleo viene abbandonato perché non più<br />

sfruttabile e perché è stato comunque ottenuto il risultato richiesto; denota la<br />

mancanza <strong>di</strong> criteri tecnici, in quanto non è stato in<strong>di</strong>viduato il giusto piano <strong>di</strong><br />

percussione e la giusta convessità (infatti alcune schegge risultano “concave”), ma<br />

nel complesso una buona manualità.<br />

MCF: utilizza una materia prima non buona, con la presenza <strong>di</strong> molte fratture interne; il<br />

piano <strong>di</strong> percussione naturale è presente e viene sfruttato per il <strong>di</strong>stacco della<br />

prima scheggia; dopo<strong>di</strong>ché viene cambiato il piano <strong>di</strong> percussione ma un insieme<br />

<strong>di</strong> fattori come i colpi troppo arretrati e la cattiva qualità della selce provocano una<br />

grossa per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> materia. Dopo l’ottenimento <strong>di</strong> altre tre schegge funzionali,<br />

larghe e corte e con talloni lisci, avviene la rottura del nucleo e l’abbandono <strong>di</strong><br />

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