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Università degli Studi di Ferrara

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In<strong>di</strong>ce delle tabelle 254<br />

Fig. 4.25: sintesi relativa alla <strong>di</strong>stribuzione del cortice sui manufatti selezionati. pag. 104<br />

Fig. 4.26: sintesi <strong>degli</strong> errori causati da una cattiva gestione del colpo rispetto<br />

al totale dei prodotti su cui sono stati in<strong>di</strong>viduati (schegge e nuclei<br />

non coor<strong>di</strong>nati).<br />

Fig. 4.27: USB, Q Q9 n.3; scheggia con bulbo <strong>di</strong>edro e riflessa. Si nota il<br />

negativo <strong>di</strong> una scheggia riflessa sulla faccia dorsale.<br />

Fig. 4.28: USB*, Q Q12 n.1; scheggia sorpassata fratturata; la frattura è stata<br />

utilizzata come piano <strong>di</strong> percussione, ma non vi è stato il <strong>di</strong>stacco <strong>di</strong><br />

nessuna scheggia: restano solo le evidenze dei colpi reiterati.<br />

Fig. 4.29: sintesi relativa al tipo <strong>di</strong> frattura nei manufatti selezionati (a) e, in<br />

dettaglio (b), la frequenza del tipo <strong>di</strong> frammento.<br />

Fig. 4.30: sintesi <strong>degli</strong> errori causati da colpi reiterati rispetto al totale dei<br />

prodotti su cui sono stati in<strong>di</strong>viduati (schegge e nuclei non<br />

coor<strong>di</strong>nati).<br />

Fig. 4.31: USB, Q H16 n.1; grossa scheggia kombewa: presenta una frattura a<br />

livello prossimale a causa <strong>di</strong> una scheggia parassita che ne ha<br />

asportato parte del tallone.<br />

Fig. 4.32: USB, Q AQ17 n.2: scheggia laminare <strong>di</strong> notevole spessore e con un<br />

piccolo doppio bulbo.<br />

Fig. 4.33: a) USA, Q AR15 n.1; scheggia con doppio bulbo, <strong>di</strong> cui uno <strong>di</strong>edro,<br />

abbastanza <strong>di</strong>stanti tra loro; frattura laterale post-deposizionale. B)<br />

USB, Q 013 n.1; scheggia con doppio bulbo.<br />

Fig. 4.34: USC, Q R11 n.15; esempio <strong>di</strong> bifacciale <strong>di</strong> ottima fattura nonostante<br />

la materia prima ricca <strong>di</strong> fessurazioni interne. Alla base si nota il<br />

negativo <strong>di</strong> una grossa scheggia che ne ha compromesso la<br />

simmetria.<br />

Fig. 4.35: a) USB*C, Q Q9 n.5; b) USB, Q R10 n.9. Due esempi <strong>di</strong> “ben<strong>di</strong>ng<br />

fracture” su bifacciale.<br />

Fig. 4.36: USC, Q L14 n.4; bifacciale con base corticale, non lavorata, quadrata;<br />

la punta si è fratturata post-deposizionalmente.<br />

Fig. 4.37: USC, Q M15 n.5: punta <strong>di</strong> bifacciale; frattura netta contemporanea al<br />

débitage.<br />

Fig. 4.38: sintesi <strong>degli</strong> errori rinvenuti sui 32 bifacciali analizzati.<br />

Fig. 5.1: il sito <strong>di</strong> Payre.<br />

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