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Università degli Studi di Ferrara

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3.4.1 LE MATERIE PRIME<br />

Cap. 3 Cà Belvedere <strong>di</strong> Monte Poggiolo<br />

I manufatti rinvenuti a Cà Belvedere <strong>di</strong> Monte Poggiolo si rinvengono in più e<br />

<strong>di</strong>verse materie prime; queste sono state stu<strong>di</strong>ate dal Dipartimento <strong>di</strong> Scienze della<br />

Terra dell’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> Firenze nella seconda metà <strong>degli</strong> anni ’90 (Corazza et al., 1998)<br />

alfine <strong>di</strong> identificarne caratteristiche petrografiche e geochimiche e, <strong>di</strong> conseguenza, la<br />

loro provenienza.<br />

I se<strong>di</strong>menti ghiaiosi contenenti i ciottoli che sono stati scheggiati dall’uomo<br />

preistorico sono <strong>di</strong> provenienza alloctona, come ipotizzato da Antoniazzi (Antoniazzi et<br />

al., 1992), ovvero provengono da una formazione ora completamente erosa ascrivibile<br />

alla Scaglia cretaceo-eocenica marchigiana (Veggiani, 1965).<br />

Lo stu<strong>di</strong>o è stato effettuato attraverso l’analisi <strong>di</strong> 27 campioni rappresentativi delle<br />

<strong>di</strong>verse materie prime presenti sul sito. Le sezioni sottili <strong>di</strong> tali campioni mostrano una<br />

forte eterogeneità delle materie prime e soprattutto della loro origine geologica. I dati<br />

ottenuti dallo stu<strong>di</strong>o petrografico sono stati messi in relazione con quelli ottenuti dalle<br />

analisi effettuate dagli stessi laboratori sulle materie prime provenienti dal sito <strong>di</strong> Isernia<br />

la Pineta (Sozzi et al., 1994), dalle quali <strong>di</strong>fferiscono sostanzialmente.<br />

La maggior parte dei campioni si raggruppa in una prima famiglia che presenta una<br />

matrice microcristallina e/o criptocristallina silicea nella quale gli elementi strutturali<br />

possono essere rappresentati in quantità variabile da microfossili e bioclasti silicificati<br />

come da piccole masse <strong>di</strong> materiale spesso opaco, simile a un ossido <strong>di</strong> ferro, o da silice<br />

calcedonia e residui calcarei (Sozzi et al., 1998).<br />

All’interno <strong>di</strong> questa famiglia due soli campioni presentano delle particolarità tali<br />

da isolarli dagli altri: uno presenta una tessitura grossolana a macroforaminiferi che<br />

mostra vari gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> silicificazione, l’altro dei cristalli romboedrici color miele<br />

probabilmente <strong>di</strong> siderite <strong>di</strong>agenetica <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa grandezza all’interno della matrice<br />

(Sozzi et al., 1998).<br />

La seconda famiglia è rappresentata da soli 4 campioni ed è costituita da rocce che<br />

presentano una laminazione evidente <strong>di</strong> microquarzi o calcedonio o ancora <strong>di</strong> masse a<br />

grana fine con piccoli residui calcarei o sottili strati microcristallini contenenti<br />

microfossili spesso riempiti <strong>di</strong> megaquarzi, oppure strutture oolitiche particolari<br />

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