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Università degli Studi di Ferrara

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Cap. 3 Cà Belvedere <strong>di</strong> Monte Poggiolo<br />

glaciale invece è marcata da un clima più umido e con temperature in progressivo<br />

aumento.<br />

Il carotaggio MP6, unitamente alla carota MP3, è stato oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> anche per<br />

quanto riguarda la sua componente <strong>di</strong> foraminiferi, ostraco<strong>di</strong>, molluschi e nannofossili<br />

calcarei (Monegatti et al., 1992; Amore et al., 1998; Peretto et al., 1998).<br />

L’analisi ha definito le Argille Blu come ricche <strong>di</strong> foraminiferi, ostraco<strong>di</strong> e<br />

nannofossili calcarei tipici <strong>di</strong> un ambiente infralitorale influenzato da apporti<br />

continentali. I foraminiferi rinvenuti, ben preservati e autoctoni, sono Ammonia beccarii,<br />

A. perlucida, A. tepida, A. inflata, Cribroelphi<strong>di</strong>um decipiens, Elphi<strong>di</strong>um advenum, E.<br />

crispum, Hyanesina depressula, Protelphi<strong>di</strong>um granosum e Fissurina lucida.<br />

Gli ostraco<strong>di</strong> rinvenuti, mal preservati e alloctoni, sono invece rappresentati da<br />

Leptocythere multipuncata, Semicytherura ruggierii, Palmoconcha turbida, Loxoconcha<br />

sp..<br />

Tra i nannofossili calcarei si rinvengono Coccolitus pelagicus, Pseudoemiliania<br />

lacunosa e Gephyrocapsa sp.3. nei livelli più antichi delle Argille Azzurre a Rio Monticino<br />

insieme al marker biostratigrafico Hyalinea baltica. Qui i se<strong>di</strong>menti poco fossiliferi hanno<br />

dato qualche foraminifero (Elphi<strong>di</strong>um macellum e Lagena clavata) e qualche ostracode<br />

(Leptocythere bacescoi e Aurelia convexa emathiae), mentre sono sterili <strong>di</strong> nannofossili<br />

calcarei. Tali associazioni denotano un clima temperato fresco.<br />

Anche le argille limono-sabbiose che si trovano alla sommità dei se<strong>di</strong>menti costieri<br />

<strong>di</strong> Cà Belvedere <strong>di</strong> Monte Poggiolo sono ugualmente povere <strong>di</strong> fossili, ma si rinvengono<br />

comunque i seguenti foraminiferi: Ammonia beccarii, A. perlucida, A. tepida, A. inflata,<br />

Asterigerinata planorbis, Cassidulina neocarinata, Cribdoelphi<strong>di</strong>um decipiens, Elphi<strong>di</strong>um<br />

advenum, E. crispum, E. macellum, Haynesina depressula, Protelphi<strong>di</strong>um granosum,<br />

Bucella frigida var. granulata, Lagena striata e Bulimina marginata. Per quanto riguarda<br />

gli ostraco<strong>di</strong> troviamo invece Pontocythere turbida, Palmoconcha turbida e<br />

Semicytherura incongruens. I nannofossili calcarei presenti sono Pseudoemiliania<br />

lacunosa e Gephyrocapsa sp.3.<br />

Vi è un insieme <strong>di</strong> specie che denota un ambiente infralitorale salmastro e<br />

fortemente influenzato da apporti continentali che testimonia un degrado delle<br />

con<strong>di</strong>zioni climatiche. E’ possibile asserire che l’uomo si sia stabilito durante un periodo<br />

in cui le con<strong>di</strong>zioni climatiche generali andavano deteriorandosi, come è in<strong>di</strong>cato anche<br />

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