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Università degli Studi di Ferrara

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Appen<strong>di</strong>ce 1. La collezione sperimentale IP Isernia<br />

nota un’assoluta mancanza <strong>di</strong> criteri teorici, tecnici e <strong>di</strong> manualità: spesso infatti<br />

utilizza angoli decisamente superiori ai 90 gra<strong>di</strong>.<br />

LP6 (3.2): utilizza una materia prima buona ma con un grosso cono incipiente, dove è<br />

presente un piano <strong>di</strong> percussione naturale che però non viene sfruttato. Cambia<br />

continuamente piano <strong>di</strong> percussione senza prepararne alcuno, bensì sfruttando<br />

superfici che sembravano buone; nel momento in cui trova la giusta convessità<br />

stacca una scheggia laminare e poi ricambia piano <strong>di</strong> percussione. Le schegge<br />

risultano assolutamente irregolari, sorpassate o riflesse, non funzionali, con talloni<br />

sbrecciati e fratture incipienti; presenti molti Siret; sul nucleo si notano lo<br />

sfruttamento <strong>di</strong> cinque piani <strong>di</strong> percussione assolutamente irregolari, <strong>di</strong> colpi<br />

troppo arretrati e dell’utilizzo <strong>di</strong> un percussore troppo grande. Nel complesso si<br />

nota una conoscenza teorica sommaria ma un’assoluta mancanza <strong>di</strong> manualità e<br />

gestione del nucleo.<br />

198: utilizza una materia prima buona, dove è presente un piano <strong>di</strong> percussione naturale<br />

che viene sfruttato. I primi colpi sono dati dove c’è la giusta convessità e le<br />

schegge ottenute sono piccole e più lunghe che larghe, abbastanza regolari;<br />

dopo<strong>di</strong>ché cambia piano <strong>di</strong> percussione, toglie il cortice e riprova a ricreare una<br />

convessità adatta all’ottenimento <strong>di</strong> lame, ma le due schegge risultanti sono<br />

abbastanza lunghe ma irregolari; i talloni sono puntiformi ed i piani <strong>di</strong> percussione<br />

non ben preparati. Il nucleo viene sfruttato fino al suo esaurimento e su <strong>di</strong> esso si<br />

notano colpi reiterati. Nel complesso si nota una buona conoscenza teorica ma<br />

non una buona gestione del nucleo.<br />

I74 (3.1): utilizza una materia prima non buona, dove manca il piano <strong>di</strong> percussione<br />

naturale. Con il primo colpo tenta <strong>di</strong> creare la convessità giusta staccando una<br />

grossa scheggia che però determina la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> molta materia prima; invece <strong>di</strong><br />

sfruttare la nervatura guida che si crea con la rottura del nucleo, dà un colpo<br />

centrale e poi abbandona il nucleo. Le schegge ottenute sono irregolari, non<br />

funzionali, i piani <strong>di</strong> percussione non sono preparati, i colpi sono troppo arretrati<br />

ed il percussore utilizzato è troppo grande. Nel complesso si nota una conoscenza<br />

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