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Università degli Studi di Ferrara

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Cap. 8 Considerazioni conclusive 219<br />

Ne consegue una <strong>di</strong>versa manualità e gestione <strong>di</strong> quelli che sono appunto gli errori<br />

<strong>di</strong> débitage: all’Abri du Maras ci ritroviamo <strong>di</strong> fronte a dei veri e propri “incidenti” <strong>di</strong><br />

scheggiatura, dovuti ad un’applicazione <strong>di</strong> forza eccessiva nel colpire il nucleo. Proprio<br />

per la loro funzionalità vanificata potremmo quasi considerare questi prodotti come<br />

<strong>degli</strong> “scarti”. A Payre, invece, il <strong>di</strong>scorso è reso più complesso dal fatto che spesso<br />

questi “errori” venivano ripresi e riutilizzati, dopo ritocco del margine tagliente: in<br />

questo modo non si andava ad incidere sulla funzionalità del manufatto. Il recupero<br />

<strong>degli</strong> errori a Payre è dunque la rappresentazione <strong>di</strong> una <strong>di</strong>versa gestione delle risorse a<br />

propria <strong>di</strong>sposizione. Non si tratta solo <strong>di</strong> risorse materiali, ma anche umane, in quanto<br />

la correzione e lo sfruttamento <strong>degli</strong> errori porta a presupporre l’esistenza <strong>di</strong> un gruppo<br />

<strong>di</strong> scheggiatori esperti che riutilizza i prodotti “sbagliati” dei principianti per ricavarne<br />

manufatti funzionali. Facendo ciò il gruppo <strong>di</strong> esperti è in grado <strong>di</strong> fornire anche le<br />

conoscenze basilari per l’appren<strong>di</strong>mento da parte dei principianti.<br />

Un’ultima considerazione è da fare a proposito della relazione tra la maggior<br />

frequenza <strong>degli</strong> errori e una determinata fase della catena operativa. In tutti gli insiemi<br />

litici analizzati non si osservano <strong>di</strong>fferenze significative tra le fasi <strong>di</strong> messa in forma,<br />

gestione e produzione, tranne che per alcuni casi. Tra questi, i prodotti ottenuti con<br />

débitage <strong>di</strong>scoide provenienti da Payre, più frequenti nella fase della messa in forma ma<br />

soprattutto nella fase <strong>di</strong> plein débitage; i prodotti con errori provenienti dall’Abri du<br />

Maras, meno frequenti nella fase <strong>di</strong> decorticazione.<br />

In seguito all’analisi dei siti descritti è possibile dare una risposta -almeno per i siti<br />

stu<strong>di</strong>ati- alle domande poste in precedenza. E’ possibile asserire che una buona<br />

manualità permette <strong>di</strong> sfruttare al meglio anche le imperfezioni della materia prima, in<br />

modo da riuscire ad ottenere comunque un prodotto regolare e rispondente alle proprie<br />

esigenze. Pertanto ciò che si rende necessario per il raggiungimento <strong>di</strong> un oggetto <strong>di</strong><br />

forma predeterminata, non è tanto una materia prima ottima, quanto piuttosto il suo<br />

utilizzo ottimale, la gestione delle sue imperfezioni.<br />

Non è in<strong>di</strong>spensabile quin<strong>di</strong> una buona materia prima per ovviare alla possibilità <strong>di</strong><br />

incorrere in un errore o per “rallentare”, rendere più <strong>di</strong>fficoltoso l’appren<strong>di</strong>mento.

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