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Università degli Studi di Ferrara

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Cap. 7 Riparo Tagliente<br />

me<strong>di</strong>o; si tratta <strong>di</strong> calcari micritici bianco avorio o rosati a frattura concoide, ben<br />

stratificati, contenenti microfaune planctoniche (Tintinni<strong>di</strong>, Ra<strong>di</strong>olari, e Foraminiferi<br />

planctonici). E’ la selce più abbondante e si presenta sotto forma <strong>di</strong> noduli, lenti e strati<br />

colorati <strong>di</strong>versamente a seconda delle caratteristiche locali, età e luogo (Bertola, 2001).<br />

Fig. 7.10: reperti in selce organogena (Formazione del Tenno), selce del Biancone, Scaglia Variegata, e<br />

Scaglia Rossa (da Arzarello, 2004).<br />

La formazione della Scaglia Variegata è invece costituita da un complesso <strong>di</strong> calcari<br />

marnosi grigio-biancastri/rossi del Cretaceo superiore (Aptiano – Cenomaniano). Alla<br />

base è presente un complesso <strong>di</strong> calcari marnosi a tessitura nodulare <strong>di</strong> colore rossastro,<br />

rosato o biancastro (Lastame) intercalati a livelli argillosi grigio-verdastri o neri; è qui<br />

presente sotto forma <strong>di</strong> noduli bruno-rossastri, nei livelli inferiori; in quelli superiori<br />

aumenta la componente argillosa e la selce <strong>di</strong>venta pressoché assente. Verso il tetto<br />

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