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Università degli Studi di Ferrara

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Cap. 2 Definizione <strong>di</strong> errore e sperimentazione<br />

piuttosto che la sua facile e pronta reperibilità; questi sono gli strumenti che Demars<br />

definisce come “prestigiosi”.<br />

Allo stesso tempo però si riscontrano <strong>degli</strong> strumenti definiti “occasionali” che<br />

vengono ottenuti con materia prima “qualunque”, spesso <strong>di</strong> bassa qualità e che hanno<br />

una funzione transitoria e mal definita (Demars, 1994). In questo caso dunque l’utilizzo<br />

<strong>di</strong> materia prima <strong>di</strong> cattiva qualità non sarà da interpretare come un errore ma anzi<br />

come un grado più elevato <strong>di</strong> conoscenza tecnica e <strong>di</strong> predeterminazione nell’utilizzo<br />

<strong>degli</strong> strumenti e delle risorse a propria <strong>di</strong>sposizione.<br />

L’utilizzo <strong>di</strong> una materia prima non adatta è solo uno dei tanti incidenti o errori in<br />

cui uno scheggiatore può incorrere, in quanto le cause possono essere molteplici e gli<br />

effetti sul prodotto ben riconducibili ad esse.<br />

La comprensione delle cause <strong>degli</strong> incidenti/errori ci viene data dalla<br />

sperimentazione e ci permette <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>viderle in cause fisiche, materiali e tecniche<br />

(Roche & Tixier; 1982).<br />

Sommariamente è possibile descrivere le cause fisiche come quelle che portano<br />

alla rottura per flessione e alla rottura per compressione, e che danno spesso luogo ad<br />

incidenti come le fratture à languette e nacelle (Bertouille, 1989).<br />

Le cause intrinseche alla materia prima <strong>di</strong>pendono invece dalla struttura interna e<br />

dalle caratteristiche chimiche dei minerali che compongono la roccia (Baena, 1998) e in<br />

generale da una mancanza <strong>di</strong> omogeneità all’interno <strong>di</strong> essa (Roche & Tixier; 1982).<br />

Le cause tecniche sono quelle che maggiormente interessano l’analisi <strong>degli</strong> errori<br />

<strong>di</strong> scheggiatura, poiché sono strettamente collegate al gesto, ad una mancanza <strong>di</strong><br />

manualità e quin<strong>di</strong> ad errori legati all’appren<strong>di</strong>mento delle conoscenze tecniche. Tra<br />

questi riconosciamo: l’utilizzo <strong>di</strong> una tecnica inadeguata allo scopo; l’utilizzo <strong>di</strong> un<br />

percussore non adeguato al nucleo; il posizionamento incorretto del nucleo e <strong>di</strong><br />

conseguenza un colpo inferto nel punto sbagliato e/o troppo forte o troppo debole e<br />

con una traiettoria sbagliata (Roche & Tixier; 1982).<br />

I <strong>di</strong>versi risultati ravvisabili sul prodotto finale e sul nucleo non sono dovuti solo, ad<br />

esempio, alla materia prima piuttosto che al percussore non idoneo utilizzati, ma anche<br />

e soprattutto alla conoscenza e alla manualità (“knowledge and know-how”, Harlacker,<br />

2006a, 2006b) poiché quest’ultima o la conoscenza dei criteri tecnici possono lasciare<br />

stimmate <strong>di</strong>verse e caratteristiche peculiari: un ciottolo <strong>di</strong> selce scheggiato da uno<br />

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