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Università degli Studi di Ferrara

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Cap. 6 Abri du Maras<br />

dalla presenza <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong> ogni <strong>di</strong>mensione, tra cui lamelle ottenute durante le fasi<br />

finali <strong>di</strong> scheggiatura.<br />

I supporti più frequenti sono ciottoli e frammenti <strong>di</strong> placchette, soprattutto per la<br />

produzione Levallois.<br />

I meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> débitage rilevati sono essenzialmente due, Levallois e non-Levallois, il<br />

primo prevalente sull’altro (70%):<br />

Débitage Levallois: su scheggia, ricorrente unipolare, unipolare convergente<br />

e bipolare, su ciottoli, arnioni e frammenti <strong>di</strong> placchette. Alcuni nuclei sono<br />

a<strong>di</strong>biti essenzialmente alla produzione <strong>di</strong> schegge, mentre altri presentano in<br />

fase finale una produzione <strong>di</strong> lame, con stacchi che coprono tutta la<br />

superficie <strong>di</strong> débitage, molti dei quali risultano debordanti.<br />

Non-Levallois <strong>di</strong>retto unipolare: metodo praticato essenzialmente su ciottoli<br />

<strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni interi o su placchette o su schegge ma senza alcuna<br />

preparazione del piano <strong>di</strong> percussione. A <strong>di</strong>fferenza dei nuclei con gestione<br />

Levallois, qui gli stacchi in fase finale <strong>di</strong> sfruttamento risultano riflessi. A<br />

questo metodo <strong>di</strong> débitage sono riconducibili la maggior parte delle lame<br />

rinvenute, ottenute in fase iniziale <strong>di</strong> sfruttamento.<br />

Non vi sono dunque, come già accennato, superfici <strong>di</strong> débitage che in<strong>di</strong>chino una<br />

produzione esclusiva <strong>di</strong> lame, in quanto queste sono sempre ottenute in fase iniziale<br />

dello sfruttamento e il nucleo non viene mai rimesso in forma per l’ottenimento <strong>di</strong><br />

un’ulteriore serie <strong>di</strong> lame. La produzione <strong>di</strong> lame riguarda l’11-18% dei prodotti <strong>di</strong><br />

débitage e si <strong>di</strong>stingue in due fasi della catena operativa con <strong>di</strong>fferenze legate alle<br />

<strong>di</strong>mensioni ma non ai caratteri tecnologici, che risultano essere gli stessi: le lamelle<br />

comprese tra i 20 e i 30 mm <strong>di</strong> lunghezza e le lame comprese tra i 40 e gli 80 mm <strong>di</strong><br />

lunghezza; le prime risultano essere più standar<strong>di</strong>zzate, probabilmente perché ottenute<br />

in fase finale <strong>di</strong> sfruttamento del nucleo, mentre le lame più gran<strong>di</strong> sono ottenute in fase<br />

iniziale me<strong>di</strong>ante un metodo <strong>di</strong> débitage che si può accomunare a quello definito da<br />

Revillion (1995) come non-Levallois “<strong>di</strong>retto”, ovvero con lo sfruttamento <strong>di</strong> un nucleo<br />

mai preparato per il quale la morfologia naturale <strong>di</strong> partenza del blocco è determinante.<br />

Lo sfruttamento avviene in maniera unipolare convergente o parallela, ovvero con<br />

una gestione della superficie simile, per concezione volumetrica, a quella del débitage<br />

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