29.06.2013 Views

Università degli Studi di Ferrara

Università degli Studi di Ferrara

Università degli Studi di Ferrara

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Cap. 8 Considerazioni conclusive 221<br />

intorno a sé durante l’attività della scheggiatura e il suo appren<strong>di</strong>mento possono essere<br />

in realtà confusi con i prodotti dell’attività <strong>di</strong> più in<strong>di</strong>vidui. Shea sostiene però che questa<br />

sud<strong>di</strong>visione possa essere già osservabile, non senza le dovute <strong>di</strong>fficoltà, nelle industrie a<br />

bifacciali, in quanto più complesse e <strong>di</strong>versificate nelle finalità dei prodotti desiderati. In<br />

questi casi determinati errori possono essere più facilmente correlati all’inesperienza<br />

dello scheggiatore, come è stato possibile osservare dall’analisi del sito <strong>di</strong> Guado San<br />

Nicola e dallo stu<strong>di</strong>o dei prodotti <strong>di</strong> débitage e <strong>di</strong> façonnage.<br />

Ma allo stesso tempo, sempre da Guado San Nicola è possibile ricavare<br />

informazioni sulla manifattura dei prodotti che al contrario mostrano savoir faire e<br />

buona manualità. Infatti nel momento in cui sia possibile in<strong>di</strong>viduare bifacciali <strong>di</strong> ottima<br />

fattura accanto a prodotti chiaramente realizzati da scheggiatori principianti, si avvalora<br />

l’ipotesi sostenuta da Shea, ovvero che nonostante i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> débitage più “semplici”,<br />

meno strutturati, anche gli insiemi litici del Paleolitico inferiore e me<strong>di</strong>o possono rivelare<br />

molto sulla struttura sociale e la manualità <strong>degli</strong> scheggiatori paleolitici.<br />

Uno dei primi stu<strong>di</strong> sperimentali legato alla determinazione del savoir faire in<br />

relazione ai meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> débitage è quello intrapreso da Silvie Ploux negli anni ’80, che<br />

analizzò il materiale litico maddaleniano <strong>di</strong> Pincevent (Ploux, 1991) seguendo tale<br />

schema:<br />

- organizzazione del metodo <strong>di</strong> débitage in relazione agli autori;<br />

- presentazione della pratica ed esposizione dei risultati me<strong>di</strong>ante alcuni esempi;<br />

- integrazione con dati paletnologici.<br />

Attraverso tale stu<strong>di</strong>o ha potuto sud<strong>di</strong>videre gli scheggiatori in vari gruppi, da<br />

principianti ad esperti, sud<strong>di</strong>videndo a loro volta questi ultimi secondo vari gra<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

esperienza. Ha potuto osservare come gli scheggiatori principianti (“postulants-<br />

tailleurs”) utilizzassero blocchi <strong>di</strong> materia prima con una morfologia poco atta agli scopi<br />

prefissi e come i prodotti ottenuti non fossero affatto preparati e il nucleo venisse subito<br />

abbandonato dopo pochi stacchi; su questi prodotti si rinvengono inoltre molti errori ed<br />

incidenti <strong>di</strong> scheggiatura (Ploux, 1991). Un comportamento simile è ravvisabile nel sito <strong>di</strong><br />

Guado San Nicola, anche se molto più antico rispetto al sito <strong>di</strong> Pincevent e dunque con<br />

una <strong>di</strong>versa economia e gestione delle risorse. A Guado San Nicola, infatti, i prodotti<br />

Levallois o <strong>di</strong>scoi<strong>di</strong> su cui si osservano errori presentano anche una sostanziale<br />

<strong>di</strong>fferenza dal punto <strong>di</strong> vista tecnologico con i prodotti senza errori: non sono

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!