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Università degli Studi di Ferrara

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Appen<strong>di</strong>ce 1. La collezione sperimentale IP Isernia<br />

esso, anche perché è stato ottenuto il risultato. Nel complesso si nota la<br />

conoscenza dei criteri tecnici e <strong>di</strong> quelli pratici, anche se non ha in<strong>di</strong>viduato tra le<br />

due metà del nucleo quella migliore.<br />

198: utilizza una materia prima abbastanza buona, con un piano <strong>di</strong> percussione naturale<br />

presente e ben sfruttato; come prima cosa provvede alla decorticazione e poi<br />

stacca 11 schegge senza cambiare piano <strong>di</strong> percussione. Le schegge risultano tutte<br />

funzionali ma irregolari, con talloni generalmente lisci e senza coni incipienti;<br />

presente solo un Siret. Il nucleo viene abbandonato, anche se ancora sfruttabile,<br />

perché è stato ottenuto il risultato richiesto. Nel complesso si nota una buona<br />

conoscenza dei criteri tecnici nonché una buona gestione del nucleo con colpi ben<br />

mirati e dosati.<br />

911: utilizza una materia prima buona con un piano <strong>di</strong> percussione naturale presente e<br />

sfruttato per creare una buona convessità e per aprirne poi un altro. L’andamento<br />

del débitage è unipolare: si notano conoscenze teoriche giuste ma una mancanza<br />

<strong>di</strong> manualità, in quanto sfrutta bene le convessità ma utilizza probabilmente un<br />

percussore troppo grande; le schegge risultano così spesso sorpassate, strette e<br />

lunghe e non funzionali, con talloni sbrecciati. Il nucleo viene abbandonato una<br />

volta esausto.<br />

ILA: utilizza una materia prima buona con un piano <strong>di</strong> percussione naturale presente e<br />

sfruttato. Inizialmente stacca una scheggia riflessa e con bulbo <strong>di</strong>edro, cosa che<br />

denota un colpo troppo arretrato che aveva però come fine la messa in forma del<br />

nucleo; dopo<strong>di</strong>ché stacca una scheggia sul piano <strong>di</strong> percussione opposto. La<br />

presenza <strong>di</strong> fratture incipienti sulle schegge e la loro morfologia (corte e larghe e<br />

non funzionali) denotano un concetto abbastanza chiaro dei criteri tecnici ma non<br />

<strong>di</strong> quelli pratici: i colpi sono troppo forti e probabilmente il percussore utilizzato<br />

troppo grande.<br />

VAL: utilizza una materia prima non buona caratterizzata da fratture termoplastiche; è<br />

presente un piano <strong>di</strong> percussione che viene sfruttato solo all’inizio poiché poi si<br />

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