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Università degli Studi di Ferrara

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Cap. 7 Riparo Tagliente<br />

superficie corticale (Fig. 7.9). Queste strie sono dunque anteriori allo stacco della<br />

scheggia e potrebbero in<strong>di</strong>care l’utilizzo del ciottolo per il ritocco o per la<br />

regolarizzazione dei bor<strong>di</strong> <strong>di</strong> una scheggia o anche come supporto per il taglio delle pelle<br />

(Arzarello, 2004).<br />

Per concludere, i reperti litici e archeozoologici trovati nei tagli musteriani nel sito<br />

<strong>di</strong> Riparo Tagliente confermano una <strong>di</strong>fferenza nelle modalità <strong>di</strong> occupazione tra le<br />

prime e le ultime fasi. Il riparo sembra essere stato occupato per momenti brevi <strong>di</strong><br />

tempo durante le prime fasi <strong>di</strong> occupazione, dove l’attività domestica si presenta ridotta.<br />

Verso i tagli superiori l’incremento dell’industria litica come dei reperti faunistici<br />

testimoniano una più intensa attività per un maggior lasso <strong>di</strong> tempo (Arzarello, 2004).<br />

Fig. 7.9: dettaglio del cortice del raschiatoio con la presenza delle strie (da Arzarello, 2004).<br />

7.3.2 IL COMPLESSO LITICO EPIGRAVETTIANO<br />

Uno stu<strong>di</strong>o preliminare dei reperti litici ritoccati, provenienti dai livelli 16-4 (QQ. 6,<br />

7, 8, 9, 21, 22, 23), <strong>di</strong> Riparo Tagliente è stato realizzato dal prof. A. Guerreschi<br />

(Guerreschi in Bartolomei et al., 1982) sulla base della classificazione tipologica <strong>di</strong> G.<br />

Laplace (1964). Attraverso l’esame delle sequenze strutturali e dei caratteri tipologici<br />

sono state identificate due fasi (Guerreschi in Bartolomei et al., 1982): la prima fase<br />

interessa i livelli epigravettiani dal 16 all’1 ed è caratterizzata da un’importante quantità<br />

<strong>di</strong> troncature, oltre alle punte a dorso, alle lame a dorso e ai becchi, pur essendo questi<br />

199

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