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Università degli Studi di Ferrara

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5.4.3 L’ANALISI FUNZIONALE<br />

Cap. 5 Payre 135<br />

L’analisi funzionale sul materiale litico proveniente dal sito <strong>di</strong> Payre è stata<br />

effettuata in seguito ad uno stu<strong>di</strong>o morfo-tecnologico che ha permesso <strong>di</strong> identificare<br />

origine e posizione dei manufatti in selce selezionati all’interno della catena operativa<br />

(Moncel et al., 2009).<br />

I manufatti sono stati dunque classificati in 3 gruppi secondo la relazione tra l’asse<br />

tecnologico e l’asse morfologico: strumento con asse convergente su scheggia<br />

triangolare; convergente déjeté, strumento con angolo convergente su lato <strong>di</strong> scheggia.<br />

Il ritocco interessa 2 margini convergenti.<br />

Innanzitutto è stata tentata un’interpretazione del possibile utilizzo dei manufatti<br />

in questione grazie all’analisi delle macro tracce (Semenov, 1964), visibili nonostante lo<br />

stato <strong>di</strong> conservazione dei manufatti <strong>di</strong> Payre, fortemente patinati (Moncel et al., 2009).<br />

I campioni provengono dai 3 livelli che hanno restituito industria litica nonché resti<br />

animali e umani.<br />

Dal livello Ga sono stati scelti 200 pezzi, <strong>di</strong> cui 80 mostrano tracce d’utilizzo.<br />

L’osservazione macroscopica ha permesso <strong>di</strong> rilevare possibili tracce da alterazione<br />

su 27 <strong>di</strong> questi, mentre 18 pezzi mostrano un utilizzo relativo alla perforazione su<br />

materiale duro, 16 sono riconducibili ad azioni <strong>di</strong> taglio su materiali morbi<strong>di</strong>, semi-duri e<br />

duri (fig. 5.16), e gli ultimi 14 sono associabili ad un’azione <strong>di</strong> raschiatura su materiale<br />

semi-duro (fig. 5.17).<br />

d’uso.<br />

Per quanto riguarda invece i 57 manufatti scelti dal livello Fa non si hanno tracce<br />

Del livello D sono stati invece analizzati 97 pezzi: <strong>di</strong> questi la maggior parte (57,4%)<br />

presenta tracce d’alterazione naturale dovute alla localizzazione archeologica del livello<br />

vicino alla superficie, mentre solo 4 pezzi mostrano tracce antropiche relative alla<br />

perforazione <strong>di</strong> un materiale duro (fig. 5.18).<br />

Tutti gli strumenti analizzati sono stati prodotti con la selce più utilizzata nel sito<br />

(formazione del Barremiano e Beduliano), tranne 2, provenienti dal livello Ga: uno è<br />

prodotto con selce della formazione del Titoniano, mentre l’altro è in selce <strong>di</strong><br />

formazione cenozoica proveniente da una fonte d’approvvigionamento <strong>di</strong>stante 20 km

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